Domenica 16 ottobre 2022 è stato ufficialmente avviato, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, l’825° anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale di Spoleto. Sarà un anno segnato da diverse iniziative a livello pastorale, culturale e artistico, che si concluderà il 15 ottobre 2023.
La liturgia ha avuto inizio nella Basilica di S. Eufemia dove mons. Boccardo ha detto: «Diamo oggi inizio ad uno speciale anno giubilare per la nostra Chiesa diocesana, facendo memoria grata di quanti lungo i secoli ci hanno preceduto varcando la soglia della nostra Basilica Cattedrale per incontrare il Signore». Poi, vescovo e presbiteri sono partiti processionalmente verso il Duomo, mentre il coro ha cantato le litanie dei Santi e Beati della Diocesi. I fedeli erano tutti in Piazza. Giunti davanti al portico della Cattedrale la processione si è fermata, c’è stato lo squillo delle trombe e un diacono ha pronunciato dal pulpito l’annuncio del Giubileo. C’è stata poi l’apertura della Porta Santa (quella di sinistra entrando): l’Arcivescovo si è inginocchiato sulla soglia, nel mentre si è cantato “Aprite le porte a Cristo, non abbiate paura, spalancate il vostro cuore all’amore di Dio”. Mons. Boccardo, quindi, ha aperto la Porta ed è entrato per primo in Cattedrale, seguito dai presbiteri e dai fedeli.
Alla Messa erano presenti il sindaco di Spoleto Andrea Sisti, con il Gonfalone della Città, quello di Monteleone di Spoleto Marisa Angelini e l’assessore Monica Del Piano del Comune di Cascia. Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi e dai ministranti coordinati da don Pier Luigi Morlino cerimoniere arcivescovile. Per questo speciale Giubileo il maestro mons. Marco Frisina, biblista, ha composto l’Ordinario della Messa eseguito per la prima volta proprio in questa celebrazione di avvio. La corale diocesana è stata diretta dallo stesso Frisina e dal maestro Mauro Presazzi. Loretta Carlini ha accompagnato nel canto l’assemblea e all’organo c’era il maestro Angelo Silvio Rosati. Le casule indossate dall’Arcivescovo e dai sacerdoti, realizzate per il Giubileo, riprendono il disegno cosmatesco del pavimento del Duomo.