Un'amicizia lunga trent'anni quella tra Alberto Burri, noto artista di origini castellane, e il suo medico di fiducia Matteo Fortuni, detto Tito. Per Alberto, Matteo era molto più che un dottore bensì un amico intimo, un consigliere e un collezionista. I due, come fratelli, hanno vissuto praticamente tutta la vita insieme, condividendo passioni e sogni: vissuti entrambi fino a ottant'anni, sono entrambi di Città di Castello, medici, calciatori e tifosi del Perugia. Un legame così profondo che aveva portato Matteo a scrivere un diario quotidiano su quest'importante rapporto; gli appunti raccontano come l'artista ritrovasse sempre nella città natia una dimensione di tranquillità necessaria per nutrire la sua ispirazione e per aiutarlo a sedimentare le intense esperienze artistiche internazionali. Da questi scritti, ne è nato un libro, pubblicato da Maschietto, curato e commentato da Guelfo Guelfi con la prefazione di Bruno Corà, intitolato “L'Amicizia” e che sarà presentato dalla Fondazione Orintia Carletti Bonucci e dal Dipartimento di Lettere dell'Università degli Studi di Perugia mercoledì 30 novembre alle ore 18 presso la prestigiosa cornice della Sala dei legisti di Palazzo Baldeschi, situato a Perugia in via Baldeschi numero 2. L'incontro verrà introdotto da Franco Moriconi, rettore dell'Università degli Studi di Perugia che lascerà poi la parola a Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri e Giuseppe e Giacomo Fortuni, figli di Tito Fortuni. Il libro, affiancato anche da fotografie inedite, di opere e di momenti di vita condivisi, che documentano il rapporto tra Burri e Fortuni, esce in occasione del centenario della nascita di Burri ma non è l'unica iniziativa anzi, ce ne sono state altre anche a livello internazionale come la grande antologica al Guggenheim di New York e Alberto Burri : lo Spazio di Materia – tra Europa e U.S.A., attualmente in corso presso gli Ex Seccatoi del Tabacco a Città di Castello.