C.Castello: 24 giovani nei guai per bullismo.

Furto, danneggiamento e favoreggiamento. Di questi reati dovranno rispondere i 24 giovani, tutti residenti a Città di Castello e nei comuni limitrofi, in particolare Citerna e San Giustino, italiani e in gran parte di buona famiglia, di cui solo 7 maggiorenni gli altri minorenni di età compresa tra i 15 e i 19 anni che si sono resi responsabili nei mesi scorsi di gravi episodi di vandalismo in diverse zone del territorio comunale.

Due di loro, la notte del 13 luglio scorso, sono stati colti in flagranza di reato dagli agenti della squadra volante del commissariato di polizia di Città di Castello mentre cercavano di sfondare la porta d’ingresso del liceo Classico “Plinio il Giovane” a Città di Castello con delle grosse pietre ma sulla base delle denuncie fatte nei mesi passati sia dai singole persone che da associazione, la squadra anticrimine del locale commissariato era sulle loro tracce ormai da diversi mesi. I 24 giovani, molti dei quali erano compagni di scuola, che erano soliti ritrovarsi in una piazza del centro storico tifernate per organizzare e poi compiere tali azioni in particolare la sera e durante la notte, nel corso del tempo avevano compiuto diversi reati, dal danneggiamento e saccheggiamento delle roulotte e bungalow del camping “La Montesca” al furto presso i locali della “Polisport” in cui vennero rubate una macchina della società e delle sedie a rotelle per persone diversamente abili utilizzate per il gioco del tennis del valore di circa 3mila euro l’una, dal danneggiamento di una centralina per l’illuminazione pubblica del comune tifernate a danni e furti in scuole e abitazioni private. 19 i furti commessi in tutto dai componenti della banda che annoverava tra le sue fila anche 2 ragazze che sono state denunciate per favoreggiamento in quanto sembra che il loro ruolo all’interno della banda fosse quello di aiutare gli altri a portare a buon fine i colpi e eludere le indagini.

I ragazzi filmavano le loro bravate con il telefonino con l’obiettivo di diffondere il filmato su “YouTube” ma l’interveto degli agenti, che hanno sequestrato loro i cellulari, ha impedito tale conseguenza. I giovani sono stati quasi tutti sentiti dal personale del locale commissariato che non esclude la possibilità che gli stessi possano aver commesso anche ulteriori reati.

Simona Santi.