C.Castello. Omicidio Geusa: parte il processo d'appello per Giorgio Giorni.

E' fiducioso ma non abbandona nemmeno in questi giorni l'atteggiamento silenzioso che lo ha contraddistinto dal momento dell'arresto Giorgio Giorni, l'imprenditore accusato di avere violentato e ucciso la piccola Maria Geusa, per il quale domani, a Perugia, e' in programma il processo d'appello. In primo grado l'imprenditore edile originario di Sansepolcro (Arezzo) venne condannato all'ergastolo, il 16 novembre scorso, dal gup Claudia Matteini. Per questo l'udienza davanti alla Corte d'assise d'appello si svolgera' oggi in camera di consiglio, cioe' a porte chiuse, a partire dalle 9. Giorni sara' presente in aula insieme ai suoi difensori,gli avvocati Giancarlo Viti e Vittorio Betti. I legali solleciteranno i giudici a disporre due nuove perizie. Una psichiatrica per il loro assistito e l'altra sulla violenza sessuale che - secondo pm e gup - avrebbe subito la bambina, morta all'eta' di due anni e sette mesi. Sara' quindi la Corte a stabilire se riaprire il dibattimento e far svolgere i nuovi esami. Dalla decisione dei giudici dipenderanno i tempi per la sentenza. Per il processo sono state infatti stabilite le date di domani e giovedi', ma se il collegio dovesse far svolgere le nuove perizie i tempi potrebbero allungarsi. Giovedi' riprendera' anche il processo davanti alla Corte d'assise di primo grado alla madre di Maria Geusa, Tiziana Deserto, rinviata a giudizio per concorso in omicidio e in violenza sessuale. Processo nel quale venerdi' scorso Giorni era stato convocato come testimone avvalendosi pero', come imputato di reato connesso, della facolta' di non rispondere. Maria Geusa mori' il 6 aprile didue anni fa nell'ospedale di Citta' di Castello, dove era stata condotta il giorno prima dall'imprenditore toscano, per le gravi lesioni subite. L'uomo, per il quale lavorava il padre della bambina, riferi' ai medici che si era sentita male mentre era in auto con lui. Dalle indagini dei carabinieri emerse invece che Maria era stata affidata a Giorni la mattina del 5 aprile dalla madre con la quale l'uomo avrebbe avuto - e' l'ipotesi degli inquirenti - una relazione affettiva. L'imprenditoreavrebbe quindi condotto la piccola nel suo appartamento di Citta' di Castello dove l'avrebbe violentata e percossa (abusi gia' avvenuti in passato e dei quali sarebbe stata a conoscenza anche la Deserto). Giorni ha pero' sempre sostenuto di avere colpito Maria Geusa in preda a una sorta di raptus senza pero' volerla uccidere. Ha anche negato con decisione la violenza sessuale. Una versione che i suoi legali riproporranno domani anche alla Corte d'assise d'appello.