C. Castello. Sanità: "si" della conferenza dei sindaci al nuovo piano di settore

“Abbiamo espresso parere favorevole al piano sanitario regionale perché rappresenta un ottimo strumento di programmazione politica sanitaria, volto a riaffermare il valore della prevenzione e a perseguire alti livelli di assistenza in ogni segmento della rete sanitaria umbra”. Con queste parole il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini, nella veste di presidente della Conferenza dei sindaci della ASL 1, commenta il via libera al nuovo piano sanitario regionale (2009/2011) e al piano per la non autosufficienza: l’indicazione è stata formalizzata nel corso della riunione, cui ha partecipato l’assessore regionale alla sanità Maurizio Rosi. “I sindaci hanno sottolineato l’aspetto innovativo e funzionale sul fronte degli interventi verso gli anziani, i minori e i disabili, categorie che negli ultimi anni hanno manifestazione una domanda inedita di assistenza e di prestazioni. Ora i comuni e le Asl 1 dovranno individuare i percorsi per gestire in modo ottimale le opportunità che si aprono e rimodulare i servizi verso una corretta ed efficace integrazione”. “La linea del governo rispetto alla sanità è preoccupante” ha dichiarato l’assessore Maurizio Rosi, facendo riferimento alla annunciata riduzione del Fondo sanitario nazionale, “anche regioni come l’Umbria e la Toscana che hanno bilanci in regola, pur senza introdurre tasse e ticket, non potranno sostenere a lungo questo regime. Il piano sanitario però si muove con un moderato ottimismo, cercando di ottimizzare le risorse e le strutture, anche attraverso un’agenzia umbra della sanità che razionalizzi le spese per i servizi amministrativi, informatici e gli acquisti”. Soddisfazione al termine dell’incontro è stata espressa dal direttore generale della ASL 1 Vincenzo Panella, il quale ha dichiarato che “il parere favorevole su due atti fondamentali consente di iniziare a focalizzare gli obiettivi della sanità locale, da qui a tre anni. Permane qualche elemento di incertezza per il quadro finanziario – ha affermato - anche se il via libera al piano per la non autosufficienza autorizza a rivisitare in tempi rapidi l’attuale gamma degli interventi, riavvicinando le scelte sanitarie ai piani di zona dei comuni”.