C.Castello: crisi di giunta sulla vicenda "stadio"?

Dimissioni immediate dell'assessore allo sport Stefano Nardoni e intervento della Corte dei Conti per fare poena luce sui soldi spesi dal comune per il patrocinio legale dinanzi al Tar sulla vicenda della gestione dello stadio. Andrea Lignani Marchesani, e' il primo a prendere carta e penna e pronunciarsi ufficilamente sulla vicenda che ormai potrebbe travalicare i confini dello sport ed investire in pieno come uno "Tsunami" la giunta tifernate. Di seguito pubblichiamo il comunicato di Andrea Lignani Marchesani: "Aveva parlato di “scelta politica” l’Assessore allo sport riguardo la decisione di non concedere al Città di Castello lo stadio Bernicchi. La pronuncia nel merito del TAR dell’Umbria ha di fatto sconfessato quella scelta e ha determinato per il Comune di Città di Castello l’onta che a decidere l’assegnazione dei campi sportivi non è stata l’Amministrazione comunale ma la Magistratura amministrativa. Dignità vorrebbe che l’Assessore Nardoni rassegnasse immediatamente le proprie dimissioni. Ma c’è di più, nonostante il provvedimento di sospensiva da parte del TAR, che ben pochi margini lasciava alla validità della Delibera n. 209 del 14 luglio, l’Amministrazione comunale ha perseverato nella propria posizione costituendosi in giudizio conferendo all’Avvocato Michele Gambuli il mandato per il giudizio di merito con la Delibera n.239 del 4 agosto 2008. Quanto basta per prevedere la fattispecie di lite temeraria sostenuta con denaro pubblico. La Delibera tace sui compensi per l’Avvocato Gambuli rimandando ad una successiva Determinazione del Vice Segretario Generale previa acquisizione del preventivo di spesa da parte dell’Avvocato. Esilarante che a deliberare non fossero presenti, assenti per vacanza o per motivi politici non è dato sapere, i due principali attori di questa squallida vicenda cioè il Sindaco Cecchini e l’Assessore Nardoni. Il sottoscritto richiederà quanto prima la determinazione del Vice Segretario generale ed invierà un esposto alla Corte dei Conti perché non sono tollerabili atti di arroganza sostenuti con i soldi pubblici e sconfessati dal diritto oltre che dalla morale. Dispiace solo che il Sindaco e l’Assessore competente (?) non dovranno rispondere economicamente dei loro guasti proprio in quanto assenti. E’ comunque incredibile che il resto della Giunta abbia preso una decisione proprio in assenza dei promotori di un atto che ricorda per superbia ben altri periodi storici. Mi permetto comunque un consiglio di buon senso: la Giunta faccia una colletta e paghi di tasca propria l’Avvocato Gambuli. Eviterà guai ulteriori e non perderà completamente la faccia".