Niente “gruppo unico” in consiglio comunale? Niente tessera. L’articolo 2 dello Statuto del
Partito Democratico (approvato dall’assemblea nazionale del 20 giugno 2008) parla chiaro e non ammette “deroghe”. “Sono esclusi dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altri partiti politici all’interno di organi istituzionali elettivi. Qualora la Commissione di garanzia abbia cognizione di tale causa ostativa riguardo a persone già registrate ne decreta la cancellazione e stabilisce un congruo termine entro il quale tali persone non possono nuovamente chiedere di
essere registrate.” Tradotto in pratica, per Citta’ di Castello, dove in consiglio comunale ancora sopravvivono gruppi consiliari che si chiamano Ds, Margherita, Con Ciliberti e Centro Democratico (che esprimono dirigenti negli organismi nazionali, regionali e provinciali del Partito Democratico), significa una cosa soltanto, se non si vuole ancora una volta tornare ad occupare le pagine nazionali di quotidiani e televisioni per l’endemica “anomalia” politica: far presto e giungere alla costituzione del gruppo unico in consiglio comunale. Una patata a dir poco bollente, che l’abbronzatissimo coordinatore comunale del Pd, Domenico Caprini (reduce da una vacanza priva di cellulari e rassegne stampa), sembra voler raccogliere senza tentennamenti. Caprini, stesso nel corso di interviste a Trg, aveva piu’ volte indicato il mese di Settembre (del 2008…) come data ultima per definire il progetto di unita’ consiliare sotto lo stesso simbolo, quasi a voler raccogliere l’invito “fraterno” rivolto a piu’ riprese dal deputato tifernate, Walter Verini, ospite d’eccezione della prima festa tifernate del Pd. Dal sindaco Fernanda Cecchini (autorevole esponente dell’assemblea nazionale), all’ex sfidante, Franco Ciliberti (membro dell’assemblea provinciale), fino a tutti gli assessori, ora Ds e consiglieri comunali che siedono sui banchi della maggioranza, per proseguire con i “margheriti” di governo (Luca Secondi e Stefano Nardoni) e quelli i opposizione, Felice Granci e Stefano Bravi, se vorranno iscriversi, come e’ovvio, al Partito Democratico, e toccare con mano la nuova “tessera” (dopo aver versato 15 euro al tesoriere, Massimo Minciotti), dovranno inevitabilmente adeguarsi alla “Charta” del partito ed unire le forze in consiglio comunale. A questo punto, se le indicazioni dello statuto troveranno conferma, la scelta appare obbligata: tutti in fila a prendere la tessera dopo aver costituito il gruppo unico in consiglio comunale. Una decisione che potrebbe aprire scenari anche clamorosi se socialisti, rifondatori ed esponenti vari di gruppi misti daranno seguito alle dichiarazioni “bellicose” di queste settimane. Per qualcuno di loro, ritrovare insieme in uno stesso gruppo di maggioranza, ex candidati sindaco, e consiglieri comunali che due anni e mezzo fa in campagna elettorale non usarono mezzi termini per conquistare il giudizio positivo degli elettori, forse sarebbe davvero troppo. Ma la politica e’ strana, quello che vero oggi, non e’ piu’ vero domani..
Città di Castello/Umbertide
02/09/2008 14:22
Redazione