Nuovo capitolo della controversia legata all'eredita' contesa di Alberto Burri. Cecil Craig, fratello della vedova del maestro (morta due anni fa), ha infatti chiesto al giudice di Perugia Anna Bora il sequestro delle opere, un migliaio, e degli immobili appartenuti all'artista di Citta' di Castello, per un valore complessivo stimato in circa 213 milioni di euro. Un'istanza - della quale si parla oggi sui giornali locali - avanzata tramite l'avvocato Stefano Di Fiore. Cecil Craig sostiene infatti di essere l'unico erede legittimo della coreografa. Alla richiesta di sequestro si e' invece opposta la Fondazione Burri e al termine dell'udienza di ieri, il giudice si e' riservato la decisione che sara' resa nota nei prossimi giorni. ''La nostra e' solo un' iniziativa cautelare - ha spiegato oggi l'avvocato Di Fiore - perche' non vogliamo che le opere del maestro vadano disperse, nemmeno quelle considerate minori''. ''Abbiamo tantissime cause come questa - e' la replica dell'architetto Tiziano Sarteanesi, esecutore testamentario prima dell'artista e poi della vedova nonche' membro della fondazione -, siamo gia' oltre la ventina. Il fratello della signora Craig e' anziano, vive a Los Angeles e il vero problema e' che qualsiasi cosa accada lui non risponde di niente. Noi siamo tranquilli da tutti i punti di vista. Il problema - ha concluso l'esecutore testamentario - sono questi continui attacchi''. Una controversia che e' legata alla lunga vertenza giudiziaria per l'eredita' di Alberto Burri. Opere e beni contesi in un primo momento tra la stessa fondazione e la Craig. Alla morte di quest'ultima, nel novembre del 2003, la disputa e' proseguita. Questa volta tra la Fondazione e il fratello ottantacinquenne della vedova, che avrebbe lasciato due diversi testamenti. Nel frattempo la Fondazione Burri e' alla ricerca di un gruppo di opere che la Craig custodiva nella casa-rifugio di Beaulieu, sulle colline della Costa Azzurra. Una vicenda per la quale e' stata anche presentata una denuncia ai carabinieri che hanno avviato un'indagine coordinata dalla procura di Roma. Ora la nuova istanza di sequestro sulla quale deve pronunciarsi il giudice di Perugia.