Si compatta il fronte a sostegno della Fondazione Albizzini, impegnata in un contenzioso infinito con il fratello della vedova di Alberto Burri, Cecil Craig.Nell'udienza celebrata ieri mattina nel Tribunale di Perugia dal giudice Anna Bora, a fianco del sodalizio tifernate è scesa in campo anche la Regione, che attraverso la propria avvocatura ne ha assunto la difesa degli interessi.Stato e Regione dell'Umbria dunque riconoscono la titolarità dell'ente presieduto da Maurizio Calvesi a tutelare il patrimonio di Burri e le ragioni con cui rivendica l'eredità della vedova Minsa Craig.Una presa di posizione significativa, nel momento in cui la squadra di legali messa in campo dal fratello 85enne della donna ha sferrato un attacco perentorio, chiedendo un procedimento cautelare a salvaguardia non solo del patrimonio di Minsa, ma anche del patrimonio lasciato da Burri alla Fondazione. In sostanza, il fratello di Minsa si ritiene erede del patrimonio che la Fondazione Albizzini sta gestendo dalla morte di Burri. Questo sulla base del testamento che la sorella fece pubblicare dopo la morte del compagno e delle volontà affidate dalla donna ad un foglietto prima di morire. L'uno e l'altro per la Fondazione Albizzini non sono accreditabili come testamenti e non possono quindi sostenere le istanze della controparte.