Canile comprensoriale, nel 2006 quaranta adozioni

Il cane, si sa, è il miglior amico dell'uomo. Purtroppo però non tutti la pensano così, visto l'elevato numero di abbandoni che si registra soprattutto nel periodo estivo quando, in partenza per le vacanze, l'animale diventa un peso di cui sbarazzarsi al più presto. Per fortuna c'è anche chi si dà da fare per offrire una casa ai tanti amici a quattro zampe che sono costretti a vivere in canile. Nel corso del 2006 infatti sono state circa 40 le adozioni effettuate presso il canile comprensoriale di Gubbio, gestito da circa un anno e mezzo dalla Comunità Montana dell'Alto Chiascio. In tutto sono stati 225 gli interventi senza cattura messi in atto durante l’anno, 41 le catture con conseguente restituzione al proprietario e 61 le catture senza restituzione. La struttura di Ferratelle inoltre offre anche interventi medici - 558 quelli effettuati nel corso del 2006 - grazie alla collaborazione con il personale veterinario dell'Asl1. Quella dell'Alto Chiascio è infatti una popolazione canina piuttosto numerosa: circa 8.000 i cani registrati, di cui oltre 1.700 con microchip. Proprio per questo è stato approvato, dopo un iter piuttosto complesso iniziato circa un anno fa, un intervento di riqualificazione ed ampliamento della struttura di Ferratelle in risposta alla legge nazionale 281/1991 e alla legge regionale 19/1994 riguardanti la lotta al randagismo. Il progetto prevede infatti la costruzione di due nuove strutture, una in muratura, che diventerà la sede di servizi, depositi e magazzini, e l'altra prefabbricata, dove saranno realizzati 26 nuovi box, ognuno dei quali sarà costituito da uno spazio chiuso di circa 4 mq ed uno spazio aperto ombreggiato ampio circa il doppio. Il tutto per coniugare l'esigenza di una maggiore capienza tecnico-costruttiva e logistica con la conoscenza ed il rispetto del comportamento animale, alla ricerca del benessere dei fedeli amici a quattro zampe. Ingente il costo complessivo dei lavori, pari a 175 mila euro, di cui 90 mila finanziati dalla Regione dell'Umbria, 50 mila dal Ministero della Salute e i restanti 35 mila dalla Comunità Montana dell'Alto Chiascio. L'ultimazione dell'intervento, affidato per la realizzazione della parte prefabbricata alla ditta Proteg 2000 di Perugia e per quella in muratura alla stessa Comunità Montana dell’Alto Chiscio, è prevista per la prossima primavera.