"Nel settore delle infrastrutture e trasporti la Giunta precedente ha lasciato un patrimonio indiscutibile di risultati, di problemi avviati a soluzione, di obiettivi rimessi nel mirino della propria azione di governo grazie anche a rapporti coltivati con serietà, competenza e coerenza": lo afferma il capogruppo della Lega Umbria, Enrico Melasecche. "Da qualche mese - continua Melasecche, in un comunicato della Regione - la musica è cambiata. La presidente Proietti passa dal cavalcare strumentalmente il messaggio del poverello di Assisi, allo strappare i programmi altrui per ottenere un applauso di circostanza. Oggi addirittura, invece di aprire un tavolo istituzionale, prosegue nella sua campagna elettorale della provocazione. Passata la legge sulla sicurezza che non vieta di certo le manifestazioni, ma impedisce che si travalichino i diritti altrui vietando di bloccare i servizi essenziali in danno di migliaia di lavoratori che hanno una famiglia da mantenere e imprese che devono lavorare e non possono subire blocchi stradali, lei cosa fa? Dichiara di stendersi sui binari per ottenere qualche titolo sui giornali". "Ormai - commenta Melasecche - si è intruppata al seguito della campagna elettorale del presidente Giani che la utilizza banalmente in veste antigovernativa con un'Umbria non più autorevole interlocutore sui grandi problemi, ma ridotta a fare il cagnolino ammaestrato". Secondo il consigliere, 'un errore grave di strategia, un atteggiamento un po' folcloristico, ben poco autorevole che vede l'Umbria arretrare su tutti i fronti". "Il momento attuale - aggiunge, fra l'altro, Melasecche - è delicatissimo ed occorre da parte delle nostre Regioni e del Governo una intesa istituzionale di alto livello. L'Europa pretende giustamente che i fondi Pnrr vengano utilizzati entro il 2026, pena la revoca. Qualcuno ritiene credibile la Proietti che, minacciando di piazzarsi sui binari, bloccando i treni di mezza Italia, possa spaventare il Governo e condannare l'Italia alla arretratezza strutturale ferroviaria? Non esiste alternativa. I lavori vanno fatti, bene e alla svelta, per far fare un passo avanti decisivo al Paese tutto, a cominciare dall'Umbria. Questo comporta necessariamente dei sacrifici, soprattutto ai pendolari, che vanno tutelati limitando i sacrifici al solo periodo conclusivo di questa corsa serrata verso la modernizzazione, con nuove opere, armamenti rinnovati e con tecnologie Ertms che garantiscono sicurezza assoluta e velocità migliorabili". "L'Umbria di centro destra - sottolinea - ha scommesso sul futuro e giocato la carta vincente della razionalità e del coraggio, insistendo con fermezza nell'ordinare contrattualmente i 12 treni regionali Alstom da 200 chilometri orari, dopo confronti a testa alta e schiena diritta. Un patrimonio fortemente tecnologico grazie al quale è stato garantito l'ingresso certo in Direttissima. Prossima è la consegna: tre entro il 2025, entro pochi mesi, e nove entro il 2026. Guai se la visione strategica che ha animato il mio precedente assessorato, conseguendo garanzie indiscutibili per raggiungere il nord e il sud del Paese in tempi certi e ridotti, dovessero essere bruciate dalla Proietti con questi atteggiamenti folcloristici, tanto per farsi dare qualche pacca sulle spalle dal presidente della Toscana". "Infine la Medio Etruria - spiega Melasecche - che, come disse pubblicamente Giani 'basta che si faccia'. Ed allora si dia seguito a quell'accordo che aveva collocato la nuova stazione per l'alta velocità di questa importante area centrale del Paese dove lo studio serio condotto da Rfi, in accordo con Trenitalia e Italo, l'avrebbe inserita".
Perugia
25/06/2025 19:11
Redazione