Nella provincia di Terni i reati predatori e quelli connessi allo spaccio ed al traffico di sostanze stupefacenti sono quelli che destano maggiore allarme sociale. Nel triennio 2019-2022 è stato registrato, in concomitamza con la fase pandemica, un decremento nella provincia del reato di furto nelle sue varie forme, del 21%. Nell'ultimo anno, in confronto con lo tesso periodo dell'anno precedente, sono aumentati gli arresti (130) e le denunce a piede libero (poco più di 1.200). In armonia con tali numeri, anche le statistiche relative ai reati consumati e denunciati. E' quanto è emerso in occasione della Festa dell'Arma, che è stata celebrata nella sede del comando provinciale. Presente anche il prefetto Giovanni Bruno, oltre a numerosi alunni delle scuole Aldo Moro ed Orazio Nucola e al coro dell'Istituto Angeloni. Nei 12 mesi trascorsi l'Arma ha svolto 18.759 servizi di controllo del territorio, oltre 50 al giorno. "Di rilievo" anche l'impegno espresso nei numerosi servizi volti alla tutela dell'ordine pubblico, dalla gestione della pandemia alle attività presso gli impianti per le competizioni sportive, al controllo delle vie cittadine durante il fine settimana. Nel settore della prevenzione e repressione dello spaccio, nell'ultimo anno i militari hanno arrestato 48 persone e ne hanno denunciate più di 100. Centoventi gli assuntori segnalati alla prefettura. In totale sono stati sottoposti a sequestro quasi 10 chilogrammi di sostanze stupefacenti. Il comando dedica particolare attenzione alla prevenzione dei reati che interessano in maniera preminente le "fasce deboli", le persone anziane ed i cosiddetti "reati di genere". "Oggi - ha dichiarato il comandante provinciale, col. Davide Milano - per noi carabinieri è un giorno particolare, denso di significato nonché momento di sintesi nel quale tracciare un bilancio di quanto fatto, consapevoli dei nostri 208 anni di storia al servizio delle istituzioni e delle cittadinanze. Ma è anche il giorno di disegnare le linee programmatiche per affrontare le sfide future, ciò che è ancora da fare, in particolare la tutela dell'ambiente, il sano utilizzo della rete e dei social network, la tutela delle fasce più deboli e tanto ancora".