Ceri: a Gubbio prosegue il dibattito sull'epilogo in Basilica. Interviene l'Universita Muratori

“Per l’anno 2015 in nessun Tavolo dei Ceri e in nessun Consiglio Direttivo dell' Università dei Muratori si è mai parlato dello scavijamento o meno del Cero di S. Ubaldo all’interno del Chiostro”. Più volte chiamata in causa, negli ultimi giorni, l'Università dei muratori, scalpellini e arti congeneri interviene con una nota ufficiale nella quale rivendica la volontà di essere tenace conservatrice della Festa nei suoi valori fondanti ma è allo stesso tempo rivolta a possibili mutamenti e migliorie. Una Festa che si migliora qualitativamente e' una Festa più bella. Se non celebriamo una rievocazione storica ma una Festa viva è perché la Festa ha sempre saputo cogliere lo spirito dei tempi e ad essi si è adattata e su essi “ modellata”. Non è nello spirito dell’Università colpevolizzare alcuno, capodieci, capocetta o ceraioli che siano, perché crediamo siano tutti animati dallo stesso spirito. Lo stesso spirito che anima ogni Eugubino, senza distinzione di sesso, età o fede ceraiola. L’Università dei Muratori come ente depositario per l’organizzazione e disciplina della Festa , nella consapevolezza che altri sarebbero i temi su cui sarebbe necessario fare approfondimenti, annuncia di farsi promotrice di un dibattito costruttivo con tutte le componenti ceraiole e tutti i cittadini di Gubbio. Intanto il dibattito è forte. Il presidente dei santantoniari Alfredo Minelli non dichiarerà nulla in attesa di un nuovo tavolo dei Ceri da tenersi dopo i ceri mezzani. Uno dei tanti incontri programmati durante la preparazione della Festa dei Ceri del 15 maggio tra Università dei Muratori, Maggio Eugubino, famiglie ceraiole e sindaco. Ma certo è che la nota di ieri della Famiglia dei Santubaldari è arrivata coma una doccia fredda dopo la conclusione nel chiostro: da parte di tutti, sindaco, vescovo, ceraioli e cittadini era arrivato il plauso per l'epilogo della festa all'insegna della coralità nel comune omaggio al santo patrono. Per i mezzani però sarà tutta un'altra storia come preannunciato dalla nota a firma del presidente Ubaldo Minelli. Dal canto suo, il presidente dei Sangiorgiari Vittorio Fiorucci dichiara di non voler entrare nelle logiche degli altri Ceri ma, da ceraiolo ed ex capodieci dice che domenica i sangiorgiari faranno di tutto per entrare insieme agli altri nel chiostro. L'Associazione "Maggio Eugubino" invece ha convocato subito un consiglio direttivo d'urgenza che si svolgerà a stretto giro, nei prossimi giorni, anche perchè la festa dei ceri piccoli del 2 giugno è a loro affidata nella parte organizzativa. Intanto non si placa il dibattito sui social. Tra tanti interventi, spicca anche quello del vice rettore della basilica don Stefano Bocciolesi che ieri aveva scritto parole forti, probabilmente in risposta a ceraioli di Sant'Ubaldo che, sempre tramite i social, avevano affermato che “Si potrebbe fare a meno nella festa della parte religiosa. I Ceri li facciamo come ci pare”. Eccole testuali le parole ironiche di replica del sacerdote: “Capisco.....quindi la festa è la vostra ed il vescovo ed i cappellani dei ceri sono solo un'appendice insignificante che fanno parte della coreografia e senza nessuna voce in capitolo... A questo punto che ci chiamate a fare a benedire le tombe dei ceraioli defunti il 15 mattina? E perchè bisogna fare la messa alla chiesetta dei muratori? A che serve la benedizione del vescovo prima della corsa? Fate voi, organizzate pure tutto....io vi aspetto in chiesa il 16 maggio sempre che non siate stanchi e preferiate dormire piuttosto che andare a trovare Sant'Ubaldo nel giorno della sua festa”.