Tiziana Deserto sarà processata dalla Corte d'assise di Perugia per il concorso nell'omicidio della figlia Maria Geusa, uccisa all'età di due anni e sette mesi, e nella violenza sessuale subita dalla bambina, nonché per averla sottoposta a maltrattamenti in famiglia. E' questa la decisione presa dal gup Claudia Matteini al termine dell'udienza preliminare a carico della donna. In base al calendario delle udienze disponibili, l'inizio del dibattimento è stato fissato il 6 aprile del 2006. La prima data utile (il 6 dicembre ci sarà infatti un appuntamento tecnico per la formazione del fascicolo), ma anche il giorno in cui saranno passati due anni dalla morte della bambina, avvenuta nell'ospedale di Città di Castello. Al pronto soccorso la piccola era stata portata 24 ore prima da Giorgio Giorni, imprenditore edile di Sansepolcro amico della Deserto e per il quale lavorava il padre di Maria, Massimo Geusa. Secondo la procura perugina a ucciderla sarebbe stata la violenza, anche sessuale, alla quale l'uomo l'aveva sottoposta nella sua abitazione di Città di Castello. Per questo Giorni il 16 novembre è stato condannato all'ergastolo dallo stesso gup Matteini al termine del processo con il rito abbreviato. I pubblici ministeri Giuseppe Petrazzini e Andrea Claudiani hanno però ritenuto che la madre fosse consapevole degli abusi ai quali l'imprenditore sottoponeva la figlia. Dalle indagini è poi emerso che la mattina del 5 aprile dell'anno scorso Tiziana Deserto consegnò la figlia al Giorni. Tra i due c'era infatti un forte legame. La Deserto venne sentita a lungo come testimone nella prima fase dell'indagini (Giorni fu subito arrestato dai carabinieri) e messa a confronto con l'imprenditore. Poi, nel gennaio scorso, la procura di Perugia le ha contestato i reati di concorso in violenza sessuale ai danni della figlia, maltrattamenti in famiglia e di omissione di soccorso.