I danni alle colture ed alle proprietà dovuti alle ultime precipitazioni atmosferiche, che hanno interessato tutto il territorio regionale, sono stati contenuti grazie alla capacità di accumulo dell’invaso di Montedoglio.
Lo sottolinea il servizio di protezione civile della Regione Umbria in una nota in cui sottolinea che “l’invaso ha trattenuto le portate di 250 metri cubi al secondo registrate a Montedoglio evitando così che si scaricassero a valle. Se così fosse stato – prosegue la nota - si sarebbero cumulate con i 400 metri cubi al secondo registrati a Città di Castello (pari alla piena con tempi di ritorno di 50 anni), con effetti devastanti”.
“Nessun rilascio è stato invece effettuato in questi ultimi giorni. Viceversa l’accumulo effettuato nell’invaso fino alla soglia di metri 3.90 ha permesso di trattenere l’acqua proveniente da monte, limitando i danni a valle. L’ondata di piena è stata causata esclusivamente dall’apporto degli affluenti del Tevere a valle della Diga. Tenuto conto che i livelli del fiume sono ormai tornati al di sotto dei limiti di guardia – conclude la nota - per consentire l’accumulo di eventuali piogge che si dovessero determinare nei prossimi giorni, si ritiene utile abbassare la quota dell’invaso.
E’ previsto quindi un rilascio programmato di circa 40 metri al secondo che, data la modesta quantità, non determinerà alcun ulteriore effetto negativo lungo l’asta del fiume e consentirà di mantenere inalterato un volume residuo di 15 milioni di metri cubi da utilizzare per accumulare gli apporti di acqua da future precipitazioni”.