Martedì sera Valentino Rizzuto aveva scritto che avrebbe venduto la società entro 48 ore. Ieri tuttavia non ha accettato un'offerta consistente: 100 mila euro in partenza che sarebbero addirittura diventati 120 mila nel corso della trattativa tra il presidente biancorosso e la cordata di tifernati capeggiata dall'imprenditore del settore edile Oliviero Bracchini. Della quale farebbero parte anche gli imprenditori tifernati Mauro Magi, Enzo Cesari e Bruno Migliorati. Al massimo dirigente biancorosso è stata offerta anche l'opportunità di restare nella società con due possibilità: o il il 20% equivalente alle cinque quote in cui sarebbe ripartita la proprietà. O addirittura al 49%, ovviamente in una diversa configurazione organizzativa. Rizzuto, per onore della verità, non ha detto no alle offerte, ma più semplicemente ha preso tempo per valutarle. Di certo stavolta, se veramente persiste la sua intenzione di cedere la società, non può assolutamente invocare la "miseria" dell'offerta. La cifra che totalizzerebbe sarebbe infatti addirittura superiore a quella dei 140 mila euro richiesti a luglio. L'improvvisa fumata grigia ha stizzito non solo gli amici ed i collaboratori di Rizzuto, ma anche i giocatori radunatisi allo stadio.