Si è conclusa nel week end la tre giorni di "Nocera longobarda", l'evento promosso dal Comune di Nocera Umbra finalizzato a valorizzare il patrimonio storico e culturale nocerino legato al proprio passato alto medioevale.
Per il professore Ivo Picchiarelli, uno dei relatori del convegno "Cibus" organizatto per l'occasione e tenutosi presso la Domus Ecclesiae, non c'è discontinuità tra la Nocera Umbra di oggi e quella che nel tardo VI secolo accolse il popolo longobardo. Lo si vede ancora oggi nei nomi e nei toponomi, come anche nelle pietanze della nostra tavola.
La valorizzazione di Nocera Umbra come terra dei Longobardi non è nuova, già nel 2002 l'apertura del ristrutturato museo archeologico presso l'elengante ex palazzo vescovile consentì di ottenere in prestito dal museo archeologico nazionale di Roma alcuni dei pezzi provenienti dalle 169 tombe della necropoli del Portone, scoperta casualmente alla fine dell'800. Sono fibule in oro, else di spade finemente lavorate, collane, orecchini, oggetti di uso comune come vasi e seggiole che documentano la presenza a Nocera di una classe nobiliare.
Oggi l'attenzione degli studiosi si appunta in località Capodarco tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino, dove il ritrovamento fortuito di un edificio religioso già pienamente cristiano rappresenta la speranza per Nocera di diventare, come già Spoleto e il tempietto dul Clitunno in Umbria, sito patrimonio Unesco .
Su questo stanno lavorando la Soprintendenza Archeologica con la dottoressa Paola Romi sia il Comune che vede nella valorizzazione della storia longobarda una grande occasione di promozione.
Le immagini e le interviste dell'evento "Nocera longobarda" nel servizio al link qui sotto.
LINK SERVIZIO VIDEO
https://youtu.be/EnfRdxfS3ak
Gubbio/Gualdo Tadino
19/07/2022 06:59
Redazione