Crisi Merloni: la "legge Marzano" come futuro, ma non tutti sorridono

La richiesta della legge Marzano, vale a dire del commissariamento dell’Antonio Merloni per insolvenza, era infondo l’unica strada da perseguire. Conviene su questo il consiglio comunale aperto di Gualdo Tadino, un consesso al quale hanno seduto amministratori di Marche ed Umbria ed assistito decine e decine di lavoratori oggi in cassa integrazione. Ma i nodi , a ben guardare, sono tanti. Per prima cosa non è così scontato che il Governo conceda l’applicazione della legge Marzano salva imprese: due i requisiti richiesti, avere più di mille dipendenti – e fin qui nessun problema – avere poi una insolvenza non inferiore al milione di euro e su questo punto, paradossalmente per sfortuna, l’azienda arriva solo a 500 milioni . Ammesso che, con sforzo di tutte le parti politiche, il ministero delle attività produttive conceda l’applicazione , l’arrivo di un commissario straordinario è pur sempre un punto interrogativo . Lo sa bene il sindaco di Fabriano Roberto Sorci , forse tra i più scettici su questo argomento, che crede di più nelle potenzialità di un’azienda che nei ritrovati della politica: il primo cittadino fabrianese sarà ospite lunedì sera della rubrica "Trg Plus" (in onda alle 20.50). E’ chiaro, gli ha fatto eco l’assessore regionale Giovannetti, che un commissario avente pieni poteri verrà per sanare in primis i debiti. Niente illusioni dunque: la scure cadrà pesante sul versante occupazione e la Regione da parte sua potrà solo puntare i piedi sulla salvaguardia dei siti produttivi, ovvero scongiurare la loro chiusura definitiva. Argomento sostenuto dal sindaco di Nocera Tinti che non vuol sentire parlare di lucchetti a Gaifana e che sprona i presenti in questi giorni di vacatio, in attesa dell’eventuale commissario, a non abbassare la guardia perché ora il rischio è che – assente l’azienda – non vengano nemmeno pagati gli stipendi ai dipendenti , e chissà per quanto tempo. Prova a non lasciarsi andare al pessimismo il sindaco Scassellati di Gualdo che tuttavia avverte : la fine della Merloni per questo territorio sarebbe il tracollo se unito alla già evidente crisi post sisma delle imprese e Gualdo si ritroverebbe con almeno 1500 stranieri venuti qui per lavorare e ai quali non saprebbe più cosa far fare. Chiede misure immediate per l’imprese dell’indotto il rappresentante di Confartigianato di Gualdo Adelfranco Castellani come la sospensione degli studi di settore, mentre Ciavaglia della Cgil, sostenuto dal sindaco di Foligno Marini, rinnova l’invito a non restituire la busta pesante sulla mensilità di novembre, che per gli operai della Merloni sarebbe il colpo finale. In attesa di sviluppi i sindacati danno appuntamento lunedì 13 alle ore 9 davanti ai cancelli della Merloni di Gaifana per un’assemblea dei lavoratori da non mancare.