Da Foligno l’allarme per l’obesità infantile

Dal Centro Disturbi del Comportamento Alimentare di Todi, struttura di riferimento per la regione e per l’intera Italia arriva l’allarme: sono anche in Umbria in forte aumento i casi di obesità infantile. Lo ha spiegato oggi la sua direttrice Laura Dalla Ragione fra i relatori del convegno regionale a palazzo Trinci di Foligno dal titolo “Corri verso la salute-Attività motoria e obesità”. Un appuntamento in occasione della IV giornata regionale contro l’obesità infantile. “I bambini obesi –ha spiegato Dalla Ragione- sono un costo sociale e psicologico”. In Umbria il 24% di loro è sovrappeso mentre l’11% è obeso: un dato allarmante se si considera che la media italiana dei bimbi obesi si aggira attorno al 4%. Quali le cause e quali i rimedi? A scatenare l’obesità non c’è soltanto la predisposizione genetica (con oltre 300 geni marcatori dell’obesità) ma anche i fattori ambientali. Le abitudini familiari e l’educazione giocano un ruolo fondamentale soprattutto nel monmento in cui i piccoli cominciano a sedersi a tavola. “Un buon modo per aiutare il rapporto corretto dei bambini con il cibo –ha spiegato Dalla Ragione- è quello di non fare altro se non mangiare al momento del pranzo”. Dunque niente tv e tutti insieme, per condividere un momento che determinerà prima nel bambino e poi nell’adulto un sano rapporto con il cibo. Fra le cause anche momenti di particolare stress in famiglia come separazioni, lutti e crisi economiche e il cosiddetto ambiente tossico ed obeso genetico costituito da un insieme di fattori fra i quali ad esempio tv, cibi ipercalorici e poco sazianti, offerte 3x2 e taglie di confezioni oversize che inducono a consumare più del necessario. E dopo l’obesità arriva la non accettazione di sé: così al danno fisico si aggiunge quello psicologico.“Secondo un indagine in alcune scuole umbre –afferma dalla Ragione- il 70% dei bambini obesi non è soddisfatto del proprio aspetto fisico”. Un piccolo esercito di bambini grassi e infelici avanza anche nella verde Umbria dove molto c’è ancora da fare per rendere famiglie ed educatori consapevoli dell’importante ruolo della prevenzione dell’obesità.