L'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale della Regione Umbria contrasterà l'emergenza abitativa con il finanziamento di 435 alloggi, tra ristrutturazioni (232) e nuovi (203), con un investimento di 147 milioni di euro tra risorse europee, nazionali e proprie. Dati forniti in occasione della presentazione del nuovo piano industriale per il periodo 2026-2030. A illustrare numeri e azioni, in una conferenza organizzata a palazzo Donini, Federico Santi e Andrea Napoletano, rispettivamente presidente e direttore generale di Ater. L'azienda ad oggi conta 9.538 alloggi, di cui 7.765 locati mentre 153 sono al momento in ripristino. Ma la sfida, hanno sottolineato i vertici dell'azienda è di arrivare al ripristino della quasi totalità di quelli non locabili, 1.276 che potrebbero soddisfare il 30 per cento della domanda proveniente dal territorio umbro, dove risulta ancora contenuta la spesa regionale pro capite per l'edilizia abitativa (55 euro per abitante, valore tra i più bassi). L'analisi condotta da Ater ha fatto emergere anche che sono 4.270 i nuclei che hanno presentato una domanda per alloggio popolare, ma nel dettaglio sono 1.140 quelli presenti nelle graduatorie comunali in attesa di alloggio. Ater punta a massimizzare l'assegnazione degli alloggi, in particolare a canone concordato, con la pubblicazione di bandi mirati che metteranno a disposizione una quarantina di alloggi. Tra i punti di intervento, ci sono anche azioni di prossimità contro l'isolamento sociale, il potenziamento di call center e gestione dei ticket, l'evoluzione del portale dei servizi destinato a diventare vero e proprio sportello digitale. Così i locatari, spiega Ater, potranno accedere in modo semplice ad un'ampia gamma di servizi, tra cui l'invio di segnalazioni e la compilazione di moduli. Ater ha previsto poi un rafforzamento dell'organico (8 unità) per il 2026. Tra i fronti di lavoro figurano anche verde e efficientamento energetico degli immobili.