Dall' Umbria il mammografo a microonde 'rx free'

Dall' Umbria il mammografo a microonde 'rx free' . E' quanto stanno sperimentando per la prevenzione del cancro al seno all' ospedale Santa Maria della Misericordia del capoluogo umbro e all' ospedale San Giovanni Battista di Foligno come alternativa indolore e innocua ai tradizionali sistemi, perche' non utilizza radiazioni ionizzanti. Il 'Mammowave', questo il nome del macchinario che utilizza le microonde per individuare nel seno eventuali noduli dovuti alla presenza di un tumore, nasce dall' idea di Gianluigi Tiberi, ingegnere e ricercatore nel campo dell' elettromagnetismo e di Giovanni Raspa, esperto di meccatronica. Dopo un periodo di studio in Inghilterra sull' utilizzo delle microonde per riuscire a vedere all' interno degli oggetti - in base alla differenza di proprieta' dielettriche tra il contenitore e cio' che c' e' all' interno - e' iniziato il percorso che li ha portati a brevettare un primo prototipo di mammografo a microonde. Nel 2015 hanno fondato la start up UBT (acronimo di Umbria Bioengineering Technologies), in cui oggi lavorano una decina di fisici e ricercatori del campo dell' ingegneria biomedica. La scelta di applicare la tecnologia delle microonde allo screening del tumore al seno non e' casuale: "Studi condotti in passato avevano dimostrato che esiste una discontinuita' dielettrica tra tessuto sano e tessuto malato - racconta Tiberi - cosi' abbiamo pensato di poter risolvere un problema molto sentito da tutte le donne, quello della mammografia. Le radiazioni ionizzanti sono nocive e fanno si' che lo screening non possa essere fatto in tutte le fasce d' eta' ne' ripetuto troppo frequentemente, mentre in alcuni casi servirebbe. In piu' , non e' trascurabile il dolore che lo strumento utilizzato provoca alle pazienti".