Duranti: “Il bilancio del Comune tifernate è sano".

“Il bilancio del Comune tifernate è sano. Non esistono criticità sulla situazione finanziaria ma si può rilevare una situazione critica rispetto al Patto di Stabilità. La dimostrazione è data dal fatto che la disponibilità di cassa propria dell’ente locale è di oltre 9 milioni di euro, a fronte di quanto stabilisce il Patto di Stabilità che impone entro la fine del 2007 una quota pari a 10 milioni e 800 mila euro”. L’assessore alle Finanze e Bilancio Domenico Duranti ha esordito con queste parole nel Consiglio comunale di Città di Castello in risposta all’interpellanza dei consiglieri dell’opposizione Morini, Lignani Marchesani, Sassolini, Maraghelli, Busatti, e Rampi sul “rispetto del Patto di Stabilità e sui ritardi dei pagamenti ai fornitori di beni e servizi”. “Le ripercussioni negative della Finanziaria 2006 - ha proseguito l’esponente di Giunta - si avvertono con forza ancora oggi a tutto svantaggio delle amministrazioni comunali che presentano una situazione economica florida. Un paradosso accentuato dalla nuova legge Finanziaria del Governo Prodi figlia della precedente normativa. Gli Enti locali, che potremmo definire più ‘virtuosi’, come il Comune di Città di Castello, vengono a loro volta più penalizzati. Ad onor del vero - ha proseguito l’assessore - il proficuo rapporto di dialogo che l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) è riuscita ad instaurare con il Governo centrale ha fatto in modo che quest’ultimo venisse incontro alle esigenze degli Enti locali. In replica ha preso poi la parola il consigliere Morini, che ha condannato il comportamento dell’amministrazione comunale “responsabile di far pagare il rispetto del Patto di Stabilità alle aziende creditrici dell’Ente locale”. Nell’evidenziare “la gravità con cui Confindustria di Perugia giudica il fenomeno che riguarda il ritardo dei pagamenti dovuti alle aziende” Morini ha messo sull’avviso l’amministrazione comunale del rischio che incorre relativo al pagamento di interessi di mora, con il conseguente aggravio di uscite che questi comportano”.