Festa dei Ceri tra le feste pericolose? Un servizio di "Studio aperto" fa discutere

Muore un giovane travolto da un treno a Treviso, a causa dello stato di ubriachezza. E in coda va in onda un servizio sulle "feste tragiche" in Italia e nel mondo, tra le quali compare anche la Festa dei Ceri. Ha destato già molte proteste - diverse le chiamate in redazione - il servizio di "Studio aperto", il tg di Italia 1, che ieri commentando la morte di un giovane a Treviso dopo aver partecipato all'Onda lunga, manifestazione enogastronica caratterizzata dal consumo massiccio di vini e alcolici, ha richiamato alcune manifestazioni folcloristiche considerate "ad alto rischio": tra queste, la festa di S.Fermin a Pamplona, con la celebre corsa dei tori e i 14 morti che in oltre 100 anni ci sono stati, la guerra delle arance di Ivrea (con 113 feriti nell'ultima edizione) e la Festa dei Ceri di Gubbio. In questo caso è stata mostrata nel servizio la caduta contemporanea dei ceri di San Giorgio e Sant'Antonio (corsa del 2004) lungo la Callata dei Neri, senza citare cifre di feriti o morti - che effettivamente non si ricordano in misura così grave da giustificare un simile accostamento. "Una citazione impropria e direi pure infelice - ha commentato a caldo Massimo Faramelli, presidente dell'Università dei Muratori, che proprio negli studi di Trg ha preso visione del servizio via internet - La Festa dei Ceri fortunatamente non ha mai registrato bollettini di guerra, ci sono dei rischi soprattutto per chi prende il cero, ma c'è consapevolezza di questo. Del tutto improprio fare paragoni con una manifestazione, come quella di Treviso, che è un semplice tour di cantine". Il servizio si può visionare sul sito www.studioaperto.mediaset.it nel notiziario delle 12.30 di ieri. Il servizio andato in onda su Trg con l'intervista al presidente dell'Università dei Muratori, Faramelli, andrà in replica nel Trg Giorno delle 13.30.