Foligno. Abbandono ed escrementi canini all’ex centro fiera

Guardando superficialmente questa immagine si potrebbe pensare ad una lettiera ed invece si tratta di un aiuola, scambiata da qualche padrone incivile come toilette per il suo fido che ogni giorno lascia qui i suoi escrementi che costellano più di un’aiuola per tutta la sua lunghezza. Siamo nel nuovissimo quartiere dell’ex centro fiera: un punto nevralgico della città ieri dimenticato ed oggi recuperato, con tante nuove abitazioni, un sottopassaggio pedonale collegato alla stazione ferroviaria ed un grande parcheggio che nei giorni lavorativi è un luogo di posteggio per i tanti che devono recarsi in centro storico. Qui sorgeranno anche le nuove case di edilizia agevolata previste dal patto Comune-Regione. Una zona tanto densamente popolata e centrale si trova purtroppo a fare i conti oltre che con gli escrementi dei cani e con l’inciviltà dei loro padroni anche con l’incuria di aiuole e giardini pubblici abbandonati. I residenti che ci vedono con la telecamera infatti si avvicinano e raccontano, sfogandosi, di sentirsi abbandonati. Qui dal Comune di Foligno sarebbero state piantate molte essenze e un verdissimo prato, assistiti da un impianto di irrigazione e un impianto a goccia lungo le siepi che costeggiano la recinzione dell’area verde. Ma dopo poco –raccontano i residenti- il sistema di irrigazione a goccia sarebbe stato tolto e per il verde non sarebbe stata effettuata alcuna manutenzione né potatura. Nel frattempo il prato inglese è diventato giallo ed irrimediabilmente secco e dominano le erbe infestanti anche nel piccolo giardino antistante il sottopasso per la stazione. Un luogo imbrattato al suolo con la bomboletta di una teen ager tanto innamorata quanto incivile che oltre a diverse piante secche conta anche un albero dal tronco segato chissà da chi ed abbandonato tra le sterpaglie. Ultima nota dolente l’immondizia, sparsa abbondantemente nelle aiuole e sul piccolo giardino, tantissimi rifiuti di ogni genere e di provenienza ignota, certamente abbandonati da cittadini villani e beatamente adagiati fra siepi e fili d’erba nella vana attesa che qualcuno torni ad interessarsi di questo quartiere nuovo eppure già abbandonato.