La città dell’Aquila ha ricordato ieri mattina, nella sala del Consiglio comunale gremita di gente, la figura di Tommaso Fattori, nato a Foligno il 25 gennaio 1909, nel centesimo anniversario della nascita. In apertura, è stato proiettato il documentario “Grande cuore neroverde”, di Ugo Colista. L’incontro, denominato “La lezione di Tommaso Fattori”, è stato aperto dai saluti del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente e dall’intervento del sindaco di Foligno, Manlio Marini.
Erano presenti il consigliere della Federazione italiana rugby, Pierluigi Bernabò, e i presidenti della polisportiva L’Aquila rugby e dell’Aquila rugby 1936, Angelo Cora e Giacomo Pasqua.
A ricordare Tommaso Fattori sono intervenuti anche l’avv. Vincenzo Camerini, presidente della società neroverde all’epoca dei primi successi dell’Aquila, Dante Capaldi, che ha parlato del ruolo di educatore del fondatore del rugby, ed alcuni atleti e allievi di Fattori degni anni ’50 e ‘60, tra i quali: Giacinto Salvatore, Antonio Di Zitti, Pino Fugaro e Silvano Tartaglini.
Nel suo intervento, il Sindaco Marini, ha sottolineato il contributo dato all’Aquila da due grandi folignati: “Mario Tradardi, giovane magistrato morto combattendo contro i nazisti e Tommaso Fattori, che ha legato indissolubilmente il nome del rugby a quello del capoluogo abruzzese”.
“Nella nostra città – ha detto Marini – abbiamo una giovane società, il Rugby Club Foligno, che da qualche anno sta consolidando il suo valore sportivo; ha infatti una squadra under 19 che milita nel campionato interregionale di serie C ed un vivaio di oltre 100 bambini e ragazzi. Proprio per questo, il Comune di Foligno sta realizzando un impianto sportivo destinato al rugby, che spero sia ultimato prima della fine del mio mandato amministrativo.
Mi piacerebbe che per l’inaugurazione dell’impianto possa essere disputato un incontro amichevole tra le compagini giovanili dell’Aquila Rugby e del Foligno Club Rugby, con un trofeo da assegnare alla squadra vincitrice intitolato a Tommaso Fattori; la partita potrebbe essere disputata annualmente, una volta a Foligno e l’anno successivo all’Aquila”.
Al termine del suo intervento, il sindaco Marini ha donato alle autorità aquilane e al figlio di Fattori, Galileo, una pergamena riproducente l’atto di nascita del grande campione del rugby italiano.
Anche Bruno Vespa ha voluto ricordare la figura di Tommaso Fattori.
Il conduttore della trasmissione di Rai Uno “Porta a Porta”, che da giovane cronista aveva seguito per alcuni anni L’Aquila Rugby, ha inviato il seguente messaggio, accolto da calorosi applausi: “Ho conosciuto da bambino Tommaso Fattori. Ricordo una specie di Mangiafuoco, ma non feci in tempo a spaventarmi più di tanto perché scoprii immediatamente che era buonissimo. Capii solo più tardi la sua grandezza. Seppe costruire dal niente la più fantastica squadra di rugby d'Italia. Non credo che il sentimento aquilano e la gratitudine per quest'uomo mi facciano velo. Il rugby era padano e basta. I romani non sapevano giocare e a Sud non esisteva niente. Tommaso morì troppo giovane per godere i frutti del suo lavoro. Non ha fatto in tempo a vedere i meravigliosi scudetti vinti da ragazzi che il lunedì mattina tornavano in ufficio o a scuola dopo una notte in pullman. Per il poco che conta, sono orgoglioso di aver seguito da giovane cronista quelle stagioni. Tommaso non c'era, ma posso assicurare che il suo nome era il più citato in quelle trasferte indimenticabili”.
Atleta e tecnico (anche della nazionale), Tommaso Fattori arrivò nel capoluogo abruzzese nel 1942, come direttore degli impianti sportivi del Coni. Costituì la polisportiva L’Aquila rugby e nel 1959 portò la squadra alla finale scudetto, persa con le Fiamme Oro Padova. Fattori morì nel giugno del 1960, ma a lui si deve la realizzazione di un progetto forte e decisivo in questa disciplina, che portò all’Aquila Rugby gli scudetti del 1967 e del 1969, seguiti poi da quelli del 1981, 1982 e 1994, oltre a vari tricolori conquistati nelle categorie giovanili
Foligno/Spoleto
27/01/2009 15:35
Redazione