Foligno, ingranaggi da registrare

I punti sono meno dello scorso anno e adesso non ci si può più nascondere. Il Foligno non riesce più a vincere. Gioca, costruisce ma non fa male, anzi si fa male riuscendo di domenica in domenica a vanificare ciò che di buono esprime, gol compresi. Perché sono addirittura 34 le reti realizzate da Giacomelli e compagni, un’enormità se confrontate con quelle delle altre squadre (solo Novara, Cremonese e Arezzo hanno fatto meglio) e soprattutto se prese in esame con quelle della squadra dello scorso campionato che a questo punto della stagione aveva segnato 23 volte. Ma visto che è ormai consuetudine il parallelo, date le tante sofferenze recentemente vissute, c’è da dire che la squadra di Indiani aveva 27 punti e solo 27 reti subite, ben 11 in meno della formazione di Fusi. Certo non bisogna commettere l’errore di gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto fin qui, perché (come ricordato dal vicepresidente Diotallevi) se il campionato finisse oggi i Falchetti sarebbero salvi senza nemmeno la necessità dei play-out. Ma ciò che fa male è l’essere costretti a lottare fino alle fine, quando forse lo si poteva evitare, perché il vantaggio accumulato dai biancazzurri fino alla 15esima di campionato è stato sgretolato nelle ultime 8 uscite stagionali, impegni in cui i Falchi hanno vinto una sola volta e perso addirittura in sei occasioni. Uno scossone è necessario, ma “il mister non si tocca” – ha tuonato ancora Diotallevi – ed è per questo che a Campo di Marte oggi c’erano anche le più alte cariche dirigenziali. Un faccia a faccia inevitabile per ritrovare la strada. Gli errori sono stati commessi da più parti, staff tecnico, società e giocatori ma la linea da seguire deve essere univoca: “Il Foligno deve rimanere in Prima Divisione!” Servono uomini per raggiungere l’obiettivo ed è necessario ritrovare la consapevolezza e la fiducia in se stessi perché “è proprio dalla testa che partono le maggiori amnesie”, come sottolineato anche dall’ultimo arrivato a Foligno, Marco Ambrogioni, che imputa alla mancanza di tranquillità gli svarioni di cui anche domenica i Falchetti si sono resi protagonisti. Una buona fetta di pubblico ha perso le speranze, prematuro oseremmo dire, “bisogna remare tutti nella stessa direzione” dice la società appoggiata anche dall’esperto difensore, folignate di nascita, che invita i supporters allo stadio proprio in questo momento perché “di motivi per seguire la squadra ce ne sono almeno due, a prescindere dalla società e dai giocatori - sostiene – e sono il bianco e l’azzurro, colori di una fede senza compromessi” che merita il massimo impegno di tutti. La salvezza è difficile ma certamente non impossibile.