Dopo la personale al Castel dell’Ovo di Napoli, esposizione che aveva visto l’adesione del Presidente della Repubblica, si inaugura il 1° marzo al Palace Museum dell’Uruguay la mostra personale di Gennaro Esca, docente dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. Mazzatinti” di Gubbio. La mostra è curata da Noemi Silvera, critico d’arte internazionale e membro del Comitato scientifico del Palace Museum. Nella presentazione al Catalogo Mario Catalano scrive: “...Nella pittura di Gennaro Esca si legge una ricerca stilistica accurata e intensa, sul corpo, sui corpi, sulle emozioni che sprigionano, sui sogni i deliri. Siano essi i mendicanti, le metamorfosi del cigno, i corpi avviluppati di Casa di cura, la disperata madonna del Trittico di Ingres, l’omaggio a Renoir, gli spasmodici brividi, le voci pudiche di giovinette. E ancora, Amori e delizie della dannazione, Apollo e Dafne, Il sogno di Maddalena, Liberarsi di ogni timore, Irrequieta voluttà, sono, tra le altre opere, la trama psicologica su cui si appunta l’occhio dell’artista. C’è inoltre un’attenzione al dettaglio che conferisce un tocco sofisticato alle sue opere: le calze rosse sotto gonna e camicetta in Sottosuolo metropolitano, quelle blu di un nudo femminile, accanto all’elegante cappellino e vestito verde di una figura in La solitudine che tradisce l’uomo. Dove va quella signora? Quale la sua meta? E l’uomo in jeans e maglione blu? Frammenti di folla anonima e incomunicante che segnano la condizione umana contemporanea. L’ultima notazione è per il Polittico (dedicato ad Augusto Perez), suo maestro d’Accademia. E’ intero o diviso in quattro parti. Il dipinto è intensamente colorato, popolato di mostri, segni al limite dell’astratto. Inserita in questa atmosfera fa da contrappunto una statua classica, quasi un’idea del bello perduta. Gennaro Esca oggi è un’artista affermato a livello nazionale e internazionale. Per me non è sorpresa, ma una conferma.”
24/02/2010 16:27
Redazione