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Giornate di primavera, il FAI riscopre l’acquedotto del Bottaccione

Il 22 e 23 marzo passeggiate guidate dagli studenti di Liceo Classico e Itis per ricostruire una pagina importante della storia e dell’architettura del nostro territorio.

La gola del Bottaccione, tra i monti Ingino e Foce, taglia quasi perpendicolarmente i due rilievi: è così chiamata per la presenza di un antico “Bottaccio”, un ampio invaso artificiale ottenuto sbarrando il torrente Camignano. Qui la natura ha lasciato impresso nelle sue pietre una sorta di “archivio” roccioso che ha permesso agli scienziati di ricostruire una pagina importantissima della storia della Terra, risalente a circa 65 milioni di anni fa. Ma la Gola del Bottaccione non è solo importante per l’aspetto geologico: è elevato anche l’interesse architettonico di questo luogo, grazie all’acquedotto medievale che qui sorge (XIII-XIV secolo), testimone di una vera e propria politica delle acque attuata di pari passo con lo sviluppo urbanistico. Con un percorso di circa 1,6 chilometri, infatti, questo manufatto di alta ingegneria idraulica, ancora oggi funzionante, arrivava nella parte alta della città a ridosso del primo insediamento medievale portando l’acqua agli eugubini. Non è dunque un caso che il FAI, Fondo Ambiente Italiano, abbia scelto proprio la Gola del Bottaccione e l’acquedotto medioevale per celebrare a Gubbio le Giornate di Primavera Fai, che si terranno i prossimi 22 e 23 marzo: si tratta di un luogo che racconta la storia della città e che ne racchiude i segreti e tesori più nascosti.

Sabato e domenica, grazie all’impegno dei ragazzi e ragazze del Liceo classico e dell’Itis, i visitatori saranno accolti nei pressi dell’invaso del Bottaccione, dove inizierà il tour del FAI con il racconto delle scoperte di Walter Alvarez e degli altri scienziati dell'Università della Califonia. Qui, anche grazie alle indicazioni fornite dalla nuova segnaletica installata dall’assessorato al Turismo, avrà inizio la passeggiata, che proseguirà poi sopra l’acquedotto con un approfondimento sulla gestione delle acque e la narrazione di alcune curiosità lungo il cammino. Un’ulteriore sosta farà godere della vista del monte Foce, dell'Eremo di Sant'Ambrogio (XIV secolo) e, a valle, del percorso del Camignano. Lungo il cammino, grazie alla preparazione dei ragazzi coinvolti dal FAI, i visitatori potranno apprezzare una serie curiosità che normalmente passano inosservate. Infine, arrivati nella parte alta, costeggiando le antiche mura medievali e la zona del Cassero federiciano, si concluderà il percorso, per una durata di circa 90 minuti e con un’assicurazione per tutti i partecipanti.

Gli organizzatori raccomandano un abbigliamento comodo/sportivo con calzature adatte a un percorso non asfaltato. Sarà possibile usufruire della navetta gratuita con partenza mezz'ora prima degli orari di inizio visite e ogni mezz'ora successiva dal parcheggio Teatro Romano.

Orari delle visite: Sabato: 10:00 - 11:30 / 14:30 - 16:00 (ultimo ingresso 16:00) e Domenica: 10:00 - 11:30 / 14:30 - 16:00 (ultimo ingresso 16:00)

Gubbio/Gualdo Tadino
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