A fine luglio 2025, Roma diventerà meta di numerosi gruppi provenienti dall’Italia e dall’estero, pronti a partecipare al Giubileo dei Giovani, in programma dal 31 luglio al 3 agosto. In preparazione a questo grande evento, dal 24 al 28 luglio giovani pellegrini italiani e stranieri saranno accolti nelle famiglie e nelle strutture diocesane della comunità eugubina, seguendo la tradizione già vissuta durante le Giornate mondiali della gioventù (Gmg). La diocesi di Gubbio è pronta a trasformare le tavole in luoghi di condivisione e i volti in sorrisi di benvenuto. Sarà un’occasione preziosa per creare ricordi indelebili nei cuori dei giovani ospiti, lasciando un’impronta indelebile della terra umbra e della sua fede. Questo momento speciale rappresenta anche un’opportunità per parrocchie, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali di mettersi al servizio, vivendo un’esperienza di fede ancora più coinvolgente durante il Giubileo. Le famiglie interessate possono candidarsi a ospitare i pellegrini compilando il modulo disponibile sul sito www.diocesigubbio.it. La candidatura sarà successivamente vagliata e confermata dall’ufficio di Pastorale giovanile (Upg), che coordinerà tutta l’organizzazione. Alle famiglie ospitanti viene richiesto di offrire: vitto, alloggio e trasporto fino ai luoghi di incontro prestabiliti. Per supportare le famiglie in questa esperienza, l’ufficio di Pastorale giovanile sarà a disposizione per fornire informazioni, chiarimenti e momenti di formazione. “Portiamo ancora nel cuore la splendida esperienza della Gmg di Lisbona del 2023 – spiega don Mirko Nardelli, responsabile dell’Upg diocesano di Gubbio -, dove abbiamo vissuto il calore dell’ospitalità nelle case, come fossimo in famiglia. Già allora immaginavamo l’occasione che avremmo avuto durante il Giubileo del 2025 per restituire questo dono. Ora, con l’iniziativa ‘Famiglie Accoglienti’, invitiamo tutte le famiglie della nostra diocesi ad aprire le porte della loro casa ai giovani pellegrini diretti a Roma. Chiediamo aiuto per accogliere il maggior numero possibile di ragazzi e dimostrare ancora una volta come la nostra comunità sia un esempio di apertura e accoglienza, nel solco della tradizione che ci hanno trasmesso i nostri santi Ubaldo e Francesco”.