“Le parole come al solito le ha portate via il vento, sono passasti ulteriori 10 giorni dal 13 agosto scorso quando da una sala consiliare gremita si è levata alta la richiesta unanime da parte di un’intera comunità la richiesta di convocazione urgente del tavolo di confronto in sede governativa per la concessione della cigs ai lavoratori Tagina. Non è servito evidentemente nemmeno l’appello congiunto di tutti i rappresentanti istituzionali, di tutte le forze politiche, ormai è palese ed evidente al governo, ai burocrati chiusi nelle stanze dei ministeri, al ministro Di Maio molto impegnato nei continui spot elettorali, non importa un bel niente di Tagina e del suo futuro. Una vergogna che si perpetra ormai da mesi in un silenzio assordante che ormai rasenta l’irresponsabilità!! Soltanto nei regimi autoritari non si da là possibilità di un confronto serio e costruttivo, soltanto nel caso di specie l’unica risposta fin qui arrivata è un’interpretazione fredda e burocratica di una circolare ministeriale interna, un atteggiamento colpevole ed inaccettabile che stanno pagando di tasca loro per l’ennesima volta le 150 famiglie coinvolte. La città di Gualdo Tadino esige rispetto, i lavoratori e la proprietà di Tagina hanno il diritto di essere convocati ed ascoltati, perché ci sono risorse e strumenti in grado di dare risposte alle esigenze giuste che vengono poste da mesi, perché tutti hanno fatto tutto ciò che dovevano, tutti tranne il Governo, il Ministro Di Maio ed i burocrati dei ministeri. Ora basta!!! Se entro le prossime ore il tavolo non verrà convocato proporrò ai lavoratori ed al sindacato, alla proprietà, ed alla comunità di Gualdo Tadino di recarsi in massa sotto la sede ministeriale e di restarci fino a quando non avremo ottenuto quanto ci spetta!! Del resto se Maometto non va alla montagna vorrà dire che la montagna andrà da Maometto!! Perché è bene che tutti sappiano che noi continueremo a combattere fino alla fine, per dare a Tagina alle 150 famiglie che ancora vi operano, alla città di Gualdo Tadino ed al tutto il territorio una concreta possibilità di rilancio e nuove speranze per il futuro, perché li siamo abituati a lavorare ed dare risposte, cosa che non si addice evidentemente agli attuali governanti”.