Prostitute alla pista ciclabile "Le Cerque" di Gubbio, nei pressi di via Bruno Buozzi. Praticamente in pieno centro, a qualche centinaio di metri da piazza 40 martiri. La segnalazione era giunta in redazione a TRG da alcuni residenti della zona, che da qualche tempo avevano notato stazionare durante l'intero arco della giornata, all'interno del parco di via Beniamino Ubaldi delle ragazze di colore.
“Avvicinano i passanti – diceva la segnalazione giunta alla redazione di Trg – altre volte sono questi a cercarle per poi partire con loro e riaccompagnarle dopo un po'“.
E' così che ieri mattina alle ore 10 abbiamo imboccato via Beniamino Ubaldi e puntuale abbiamo intravisto una delle ragazze .
Riprenderla non è stato facile, appena ha scorto la telecamera da lontano si è nascosta; è andata meglio con un telefonino piazzato sul cestino di una bicicletta , riuscendo a filmarla mentre sedeva all'ombra di una delle querce che costeggiano la pista ciclabile. Ha comunque intuito che c'era interesse intorno a lei e nel giro di pochi minuti si è dileguata.
Pantaloni attillati, maglietta bianca , avrebbe potuto essere una semplice avventrice se non fosse che le testimonianze di chi la vede, insieme ad altre due ragazze, tutti i giorni lascia poco spazio ad interpretazioni. Anche le forze dell'ordine conoscono il problema.
La clientela sarebbe varia e locale: anziani, ma anche, giovani, anzi giovanissimi che arrivano con i loro motorini e sfruttano per appartarsi il boschetto vicino ad un immobile attiguo. La tariffa, varia, tra i 15 e i 20 euro.
Contrastare il fenomeno è possibile seppur non facile: a Gualdo Tadino un caso analogo nella zona della stazione ferroviaria si cerca di bloccarlo con un'ordinanza del sindaco antiprostituzione che consente alle forze dell'ordine di elevare multe dai 250 ai 500 euro, con notifica a casa, per chi si apparta o si intrattiene con le prostitute presenti. 8 le sanzioni elevate nelle ultime settimane. Non va dimenticato che le ragazze in questione fanno parte di organizzazioni criminali che le reclutano nei loro paesi di origine per poi costringerle alla prostituzione. Il mercato locale non fa altro che alimentare di fatto i proventi dei malfattori e contribuire a perpetrare lo stato di schiavitù delle ragazze.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/08/2018 10:24
Redazione