10 anni di squalifica per il priore di Porta San Martino e l'entourage della stalla giallo rossa. A Gualdo Tadino l'Ente Giochi de le Porte , riunitosi martedì sera nella sede di Corso Italia, ha applicato il regolamento previsto nei casi in cui sia accertata la presenza di doping per uno degli animali che corrono il Palio di San Michele Arcangelo. Una sanzione pesantissima che per la prima volta, da quando è stata istituita, trova la sua applicazione . Il tutto nasce dalle analisi effettuate al termine del palio 2016 disputatosi a Gualdo Tadino lo scorso 25 settembre. I prelievi sul somaro Cesare di Porta San Martino, curati dall'Unire, hanno individuato la presenza di sostanze dopanti.
Immediata la risposta della Porta giallo rossa che ha ricordato come quell'animale non sia di proprietà di San Martino , ma preso in affitto unicamente per la corsa del palio. Da qui la loro difesa tesa a sconfessare l'uso di sostanze dopanti.
La memoria difensiva di Porta San Martino è stata ribadita anche martedì scorso in sede di Consiglio dell'Ente Giochi delle Porte . Tuttavia l''organismo direttivo della festa, guidato dal presidente Sergio Ponti e dal Gonfaloniere Nicola Bossi, a tutela dell'immagine stessa dei Giochi, ha deciso di applicare per intero il regolamento previsto in questi casi con una squalifica di 10 anni per il priore Lucio Giombini ( nella foto), il responsbile di stalla della Porta, nonchè i giocolieri legati all'animale , auriga, frenatore , fantino. e veterinario. Tre gli anni di squalifica per il somaro Cesare.
Gubbio/Gualdo Tadino
08/12/2016 15:33
Redazione