Una targa che ricorda la morte del Beato Angelo e che, apposta nell’eremo dove aveva vissuto il protettore cittadino, versava in cattive condizioni, divenuta illeggibile. Da qui la decisione di Porta San Facondino – in accordo con il comitato per i festeggiamenti del Settimo centenario del Beato Angelo - di rinnovarla, facendola realizzare in lustro oro e rubino. La targa riporta quello che la leggenda ricorda ovvero che il corpo del Beato Angelo fu trasportato a spalla dall’eremo all’abazia di San Benedetto all’interno della città e “lungo la via dove passava il corteo, benché si fosse nel mese di gennaio, quando più si sente il pungolo del freddo e più abbondante è la neve, e questa ammantava campi e piante, si vide fiorire nei campi il lino e sulle siepi il biancospino, e tutto questo fuori stagione”. Miracolo che torna a ripetersi ogni 15 gennaio da quel 1324 con qualsiasi condizione meteo. La targa sarà apposta lunedì 1 settembre alle 18.30, alla presenza dei rappresentanti di Porta San Facondino e del comitato del Settimo centenario, del presidente dell’Ente Giochi de le Porte, Christian Severini, e rappresentanti dell’Amministrazione comunale. “La decisione è stata presa dal comitato di Porta San Facondino per sottolineare la vicinanza del popolo gialloverde al Beato Angelo, lasciando quindi un ricordo a futura memoria di questo sentimento – sottolineano i priori Luca Fiorucci e Maria Cristina Cocchi.