La macchina organizzativa della quarta edizione del ‘Festival del Medioevo’, che torna a Gubbio dal 26 al 30 settembre, è in piena attività per un programma che si profila già ricco di incontri, eventi e appuntamenti, centrati quest’anno su un tema di forte attualità ‘Barbari’ - invasori e migranti: la scoperta degli “altri”. Il grande racconto di un Medioevo lontano dagli stereotipi come bussola della storia e della società contemporanea, è il filo conduttore di una manifestazione, incentrata sulla divulgazione storica, unica nel suo genere nel panorama nazionale: cinque giorni per affrontare un viaggio lungo dieci secoli appassionante, dalla caduta dell’impero romano alla scoperta dell’America (476-1492), fatto di incontri e di scontri: dagli Alemanni ai Vandali, dai Pitti agli Unni. E poi i Visigoti e gli Ostrogoti, i Sassoni, gli Angli e i Franchi. Svevi, Slavi e Berberi. Il dominio dei Longobardi. La civiltà dei Bizantini. I Mongoli e i Turchi. L'epopea dei Vichinghi. Gli Arabi e i Normanni. All'opera di Raffaele Licinio, grande medievista, scomparso a Foggia da poco più di un mese, verranno dedicati speciali approfondimenti che si svilupperanno nell'ambito del Festival del Medioevo. Nato nel 1945 a Ceglie del Campo, professore ordinario per molti anni della cattedra di Storia Medievale nell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Licinio è stato direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi di Bari dal 2004 al 2010. Dal 1976, anno della sua fondazione, sino al 1979, fece parte della redazione della rivista Quaderni medievali. Insieme ad altri storici, fu tra i fondatori del Laboratorio internazionale di storia agraria di Montalcino. Molto importante la sua attività di divulgatore: ideò i siti web storiamedievale.net, cinemedioevo.net e mondimedievali.net, aggiornati punti di riferimento su temi medievistici e sull’immaginario medievale nella cultura contemporanea. Insieme ad altri suoi colleghi pugliesi diede vita ai Mercoledì con la Storia, ricorrente e fortunato appuntamento culturale per presentazioni di libri e approfondimenti culturali. Tra i suoi lavori più noti, vanno ricordate fondamentali monografie: Uomini e terre nella Puglia medievale. Dagli Svevi agli Aragonesi, 1983; Castelli, foreste, masserie. Potere centrale e funzionari periferici nella Puglia del secolo XIII, 1991; Castelli medievali. Puglia e Basilicata: dai Normanni a Federico II e Carlo I d’Angiò, 1994 e 2010 (nuova edizione); Masserie medievali. Masserie, massari e carestie da Federico II alla Dogana delle pecore, 1998; Il naso del templare. Sei saggi storici su templari, corsari, viaggiatori, mastri massari e monstra medievali, (insieme a Franco Cardini) 2012. Nel 2017 diede alle stampe il volume Uomini, Terre e Lavoro nel Mezzogiorno Medievale (secoli XI-XV). Di particolare importanza le sue battaglie contro la strumentalizzazione che spesso viene fatta della Storia (parlava con ironia di “McDonaldizzazione del Medioevo”) e le sue osservazioni puntuali, nella produzione editoriale, nelle discussioni pubbliche e anche attraverso una attività quotidiana sui social, contro i luoghi comuni e gli stereotipi costruiti intorno alla figura del grande imperatore Federico II, “un mito in grado di generare altri miti”. Nel maggio 2017, in concomitanza con il suo collocamento a riposo come docente, la casa editrice Edipuglia pubblicò in suo onore Apprendere ciò che vive, monumentale volume dedicato a Licinio dalla comunità scientifica internazionale: una miscellanea di saggi, frutto del lavoro di cinquanta storici, curata dai medievisti Victor Rivera Magos e Francesco Violante. L'amore per la vita, l'umanità e la curiosità intellettuale hanno segnato il percorso umano e professionale di Raffaele Licinio. Un grande professore che interrogava il presente di continuo, con inquietudine e ironia. Per sapere di più www.festivaldelmedioevo.it, E-mail: ufficiostampa@festivaldelmedioevo.it,facebook: @FestivalDelMedioevo, hashtag: #FestivalDelMedioevo18
Gubbio/Gualdo Tadino
15/03/2018 10:52
Redazione