GUBBIO - Il protocollo d'intesa tra Comune e Soprintendenza per la gestione di Palazzo Ducale e del suo museo sarà firmato entro l'anno e intanto viene presentato in consiglio comunale. A farlo la vice sindaco Maria Clara Pascolini che cala i parametri del protocollo nel quadro generale della città. "I nostri luoghi sono atipici - spiega - perché di per loro beni culturali. Non abbiamo un’ icona particolare, ma Gubbio è un luogo diffuso d'arte, un museo e così va gestita". Il protocollo d'intesa: verrà costituito un comitato paritetico tra Soprintendenza, Sindaco, un direttore del museo, un esperto nominato dal comune per decidere le opere da inserire. Il primo piano infatti, di 280 metri quadri, ospiterà la pinacoteca ampliata con le opere ancora in magazzino. Il Comune sosterrà le spese di allestimento, per le pulizie, per la vigilanza notturna, del 40% dell'energia elettrica, del recupero e restauro delle tele. La Soprintendenza gestirà le spese per l'organizzazione e direzione, per il personale, per la custodia, per la manutenzione della struttura e degli impianti, per il gas, l'acqua e il restante 60% dell'energia elettrica. Tra poco la firma della bozza definitiva e poi via alla seconda fase, quella cioè della ricerca e gestione delle sponsorizzazioni per la messa in opera totale del progetto. Si parla intanto di circa 3 miliardi di vecchie lire dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia anche per la realizzazione di laboratori di restauro, cosiddette "officine aperte". Il protocollo per il "Palazzo Ducale-Museo Integrato Città di Gubbio" sarà firmato tra poco e non passerà per le commissioni". Il secondo polo museale è rappresentato dal Palazzo dei Consoli, museo di se stesso. "Va focalizzata la sua importanza storico-sociale - ha spiegato la vice sindaco -. Non verrà depauperato con lo spostamento della pinacoteca, ma vorremmo far emergere la sua valenza architettonica, evitando - dice ancora la Pascolini con un'affermazione decisamente forte - ciò che lo rende come un emporio più che un museo". Integrazione museale a piano terra anche di Palazzo Pretorio, che ospiterà così una parte multimediale e laboratoriale. Per l'assessore “il cervello del sistema museale: qui il turista vedrà quale biglietto scegliere a seconda dei percorsi tematici che il sistema museale offre; visionerà cioè i percorsi virtuali di visita”. Arconi e archivio verranno riconquistati a luoghi di museo per mostre estemporanee, se si troverà un capannone esterno in cui spostare l'attuale archivio. Terzo polo il Teatro Romano e l'Antiquarium. Questo il progetto da calarsi in una filosofia gestionale che vede - spiega ancora la Pascolini - "il museo come servizio e non risorsa commerciale; non un passatempo ma un luogo di coinvolgimento dello spettatore per un godimento estetico del mistero delle opere". Da riportare anche una "bagarre" iniziale seguita ad un'interpellanza urgente di Guerrini, che chiedeva informazioni sulla Sepa. Nell'ultima seduta consiliare infatti Tognoloni aveva denunciato spese eccessive per insegnanti e corsi di aggiornamento. Tutta l'opposizione è uscita dall'aula al momento della discussione, accusando i Ds di aver fornito un assist a maggioranza e Sindaco per rispondere in merito senza la possibilità, poi, di un confronto (non previsto dalla formula dell'interpellanza). E' stato il sindaco Goracci ad annunciare che il Comune di Assisi, dopo aver letto sulla stampa le cifre snocciolate da Tognoloni (come i 412 euro per un'ora di lezione di un relatore) ha chiesto un confronto per verificare ancora la partnership nella Sepa.