E' una lunga lettera quella scritta dall'Avvocato Andrea Migliarini in rappresentanza delle quasi venti attività commerciali e non delle zone interessate dalla creazione di parcheggi a pagamento a Gubbio. Una lettera indirizzata al sindaco Filippo Stirati, alla sua Giunta e al Consiglio Comunale in cui ancora una volta viene rimarcata la contrarietà rispetto al provvedimento che prevede l'istituzione di strisce blu in via Campo di Marte, via Falcucci e piazza San Pietro. Nella serie di punti della missiva viene, tra l'altro, sottolineato il fatto che alcune attività come il forno, l'edicola, la cartolibreria, la ferramenta vivano di beni il cui prezzo è, nella quasi totalità dei casi irrisorio e che la clientela che ad esse si rivolge nel caso sia chiamata a pagare la sosta, possa decidere di dirottare i propri acquisti altrove in modo da evitare spese aggiuntive come quella del parcheggio, per lo più di breve durata. In uno scenario ancora segnato dalla pandemia e dal conflitto nell'Est Europa in cui la domanda diminuisce e le famiglie sono chiamate a sempre maggiori sacrifici, la striscia blu potrebbe favorire concorrenti che beneficiano, per ubicazione, di parcheggi liberi o a disco orario. Ciò comporterebbe un ulteriore aggravio all'economia delle attività, molte delle quali hanno fatto investimenti importanti negli esercizi e negli immobili. Nella lettera vengono riportate non solo le ragioni dei "no" al parcheggio a pagamento, ma anche le proposte alternative alla creazione di quest'ultimo. I commercianti attraverso il proprio legale chiedono di conservare lo stato attuale dei luoghi senza la collocazione di strisce blu, consentendo la sosta con disco orario non di un'ora, bensì di 30 minuti. Chi protrarrà la sosta oltre tale limite verrà sanzionato. Una soluzione questa, secondo i richiedenti, che comporterà per il Comune l'onere di presediare la zona con personale legittimato, ma che favorirà altresì la rotazione della clientela, la tutela delle attività e dei posti di lavoro nonchè introiti per le casse comunali in quanto è ragionevole ipotizzare la trasgressione del limite massimo temporale di sosta concesso. Emerge dalla missiva il clima di collaborazione che si intende instaurare per cercare di trovare una soluzione in grado di conciliare le istanze e sensibilità dei soggetti portatori di interesse nelle zone in questione. La volontà infatti è quella di evitare contenziosi per non danneggiare ulteriormente le attività della zona, un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto ma anche fulcro e anima di un quartiere, San Pietro, che rischia concretamente di perdere quel poco di vitalità che ancora custodisce anche a danno dei residenti.
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