Gubbio, al via la Biennale

Tredici paia di mutande impregnate di resina (rosa, bianche, verdi, celesti, rette da mollette di plastica) e appese su un filo teso tra una grappa ed una antica inferriata di ferro battuto costituiscono una delle opere proposte dalla 24/a Biennale di scultura inaugurata oggi a Gubbio. Una rassegna dedicata quest'anno all''artista nel suo farsi'. Per questo ospita le opere di dodici allievi delle accademie di belle arti Vannucci di Perugia, di Firenze, Carrara e Urbino. In luoghi simbolo della citta' umbra, come la nuova piazza di San Giovanni, reinventata dall'architetto Gae Aulenti, dove Francesca Crocetti dell'accademia di Urbino ha proposto le mutande 'resinificate', mentre nel contiguo palazzetto del turismo la stessa autrice ha esposto un pannello di tazzine da caffe' sporche. ''Per una specie di denuncia della condizione quotidiana della donna - ha detto il direttore della Biennale Giorgio Bonomi, riferendosi a entrambe le opere - fatta in chiave ironica''. Alla Biennale ci sono anche grandi istallazioni, come 'Primordio' di Lara Pascolini dell'accademia di Perugia che presenta tre grandi strutture in ferro di quattrometri riempite con centinaia di bombole di poliuretano espanso che fuoriesce, anzi prorompe all'esterno, nelle forme piu' diverse, dai parallelepipedi di ferro tagliati con il laser. ''In un gioco dei contrasti - spiega la giovane artista - perche' ogni elemento che appare impostato e rigido in realta' all'interno ha una massa sconvolgente ed e' una metafora dell'uomo stesso''. Un trittico di strutture di ferro appuntite, rivestite di vetroresina, in crescendo fino a cinque metri e' quelloche Monica Scafati intitola 'consapevolezza, dedizione e virtu'' creando un gioco di geometrie ''che vuol simboleggiare - dice l'artista - il criterio generale di essere e di relazionarsi''. 'Taccuino aereo' e' invece la struttura di Antonella Capponi, fatta con una miscela di colle incluse tra due lastre di plexiglas, diafane, trasparenti, insignificanti fin quando piccole luci al neon non la illuminano in sfumature di diverso colore. L'artista eugubina sperimenta la sua tecnica da venti anni ''dal 1986, dai tempi dell'accademia'', con queste colle che impiegano anche sei mesi per asciugare e sulla cui composizione e' gelosissima. La Biennale - che ha come direttore artistico Giorgio Bonomi che ha gia' curato le edizioni del 1992 e 1994 - presenta 120 opere di 80 artisti e si articola nelle sezioni della 'Collezione e nuove presenze 2006', con l'omaggio a Giuseppe Spagnulo con le grandi opere negli spazi della citta', e nella sezione accademie.