Una manifestazione, che si terra' a luglio, vedra' i sindacati confederali insieme ai giornalisti per difendere il Contratto Nazionale di categoria. E' stato deciso al VI Forum di Gubbio della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), che si e' concluso oggi. Da parte di tutti, anche l'impegno a sostenere l'informazione corretta sulle morti bianche, e l'informazione tout court minacciata ultimamente da fenomeni come precariato e la mobilita'. Per una categoria come quella dei giornalisti che, come ha detto il presidente della Fnsi Franco Siddi, ''non e' mai stata troppo amata'', la solidarieta' e' arrivata da tutti i sindacalisti presenti: Raffaele Bonanni (Cisl), Paolo Pirani (Uil), Renata Polverini (Ugl), Fulvio Fammoni (Cgil). Due gli interventi piu' attesi oggi al dibattito sulla Riforma dell'Editoria, sui nuovi assetti radiotelevisivi e il mercato del lavoro: quello del ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, e quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Franco Levi. Per Gentiloni, il vero ostacolo al contratto non viene tanto ''dagli editori delle Tv, quanto da quelli dei giornali'' mentre la soluzione, sempre per il ministro, sta nel fatto che se oggi c'e' un grande processo di trasformazione nel campo dei media ''a maggior ragione gli editori non possono pensare di gestire questo passaggio nella conflittualita'''. Da parte di Levi che gestisce il dipartimento dell'editoria di palazzo Chigi, e che ha confermato piu' volte che entro fine giugno sara' pronta la nuova legge del settore, alcune precisazioni in riferimento alle sovvenzioni statali su cui si e' ultimamente molto polemizzato. ''Se non ci sono contributi regolari all'Inps - ha detto Levi - il dipartimento editoria non da' sovvenzioni ai giornali. Noi controlliamo che tutte le regole del lavoro siano rispettate''. Quanto al dipartimento editoria della presidenza del Consiglio, ha detto Levi in riferimento ad un intervento polemico di Bonaiuti che ne aveva suggerita l'abolizione, ''esiste e continuera' ad esistere, a meno che l'opposizione non voglia rompere una grande tradizione che e' quella di guardareai problemi dell'editoria in modo comune con la maggioranza''. ''Certo - ha continuato Levi - nella riforma abbiamo affinato norme per essere sicuri che nelle categorie per le quali sono previsti i contributi non si infili qualcuno. Specie per quanto riguarda le cooperative stringeremo i bulloni, mentre per i giornali politici, il riferimento sara', come ho piu' volte detto, quello dei gruppi parlamentari''. Il convegno si e' chiuso con la carta di Gubbio, che questa volta e' stata dedicata appunto alle morti bianche con l'impegno per tutto il mondo istituzionale, politico, sindacale e della stampa nazionale e locale a dare voce e spazio alla realtà del lavoro precario, degli infortuni e delle morti sul lavoro.
Gubbio/Gualdo Tadino
11/06/2007 08:43
Redazione