Ceri Mezzani, realizzati prima della Seconda Guerra Mondiale, che corsero dal 1945 al 1965, sono stati ricollocati nella Raccolta delle Memorie Ubaldiane presso la Basilica di Sant’Ubaldo. Lo comunica l’assessore alla cultura Marco Bellucci che illustra il progetto: «Grazie alla disponibilità della Diocesi di Gubbio, della Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio e della Famiglia dei Santantoniari, è stata possibile un’operazione che consente di poter ammirare questa versione dei Ceri Mezzini, che furono sostituiti dagli attuali nel 1966 ad opera dall'Università dei Muratori. E’ una pagina di storia affascinante che torna a rivivere. Il trasporto ed allestimento dei “vecchi” Ceri Mezzani all’interno della Raccolta delle Memorie Ubaldiane, si inserisce nel calendario di lavori presso il museo e la Basilica di Sant’Ubaldo, quali ad esempio la nuova segnaletica ed agevolazioni nell'accesso allo spazio museale, che il Comune di Gubbio sta portando avanti in questo periodo importante per la comunità di Gubbio che, su iniziativa della comunità francescana della Basilica, celebra con eventi e cerimonie l’anno giubilare che ha solennizzato gli 850 anni dalla morte di sant’Ubaldo.» I Ceri Mezzani furono costruiti da Benvenuto (Dante) Fata nella bottega di Palazzo Farneti, davanti al Bargello, e allora si dichiarò che erano risultati «bellissimi per le proporzioni e le decorazioni».Inviati a Roma nel 1938, furono esposti alla Prima mostra Nazionale del Dopolavoro, furono rimandati in treno a Gubbio pochi giorni prima del 15 maggio 1942, in piena guerra. A riceverli ci pensò un gruppo di giovanissimi ceraioli, fra i quali Pierangelo Farneti ('l Pacio), Mimmo Monacelli (lo Smimato), Domenico Ottaviani ('l Riccio) ed Enzo Pifarotti ('l Pericolo). Accorsero al deposito merci e trovarono tre ceri in un angolo, impolverati e ammaccati. Il gruppo di ceraioli s’incaricò di trasferirli nella falegnameria Filippetti, a fianco della chiesa di S. Pietro, dove i Ceri vennero risistemati. Quando nel 1965 si decise di rifare i tre Ceri Mezzani, nuovi al completo, più belli, più pesanti e più grandi, la decorazione fu affidata ai pittori Mengucci Angelo e Minelli Giuseppe, mentre la struttura fu realizzata alla Ditta Poggi-Venturi-Scavizzi, che aveva il suo laboratorio di fronte al Palazzo del Bargello, vicino alla Chiesa di San Giuliano. Questo, probabilmente, è il motivo per il quale i vecchi Ceri Mezzani, una volta utilizzati come modelli per i nuovi, furono depositati nei locali adiacenti alla Cantina dei Canonici, sotto la chiesa di S.Giuliano. Da lì, successivamente, furono prelevati per essere così collocati: il Cero di Sant’Ubaldo prima nell’ingresso del Seminario Vescovile e poi nel Museo Diocesano; quelli di San Giorgio e di Sant’Antonio, invece, nelle rispettive taverne.
Gubbio/Gualdo Tadino
09/09/2011 17:52
Redazione