Gubbio: il Comune vende un terreno ma non è suo

Il Comune ha venduto un terreno, ha messo a bilancio i proventi. Ma a distanza di mesi dall'operazione, si scopre che il fondo non è di sua proprietà ma dell'Asl. La notizia, curiosa ma anche destinata ad aprire una polemica, è emersa dall'ultima seduta del consiglio comunale di Gubbio. Ad accendere gli animi il consigliere comunale dei Ds Giuseppe Biancarelli. Il fatto risale al 2001 con la giunta Corazzi, quando il terreno viene messo in vendita. L'appezzamento in questione era di proprietà dell'Asl ma all'epoca era possibile venderlo e, tra i criteri per la cessione, c'era anche quello della qualità del progetto. Subentra poi la giunta Goracci che nel 2002 modifica il regolamento delle vendite con l'unico criterio del miglior prezzo. Si arriva quindi al 2003, viene aperta la gara alla quale partecipano solo due società ma, secondo Biancarelli, non vengono rispettate le norme stabilite dal nuovo regolamento, come il passaggio in consiglio comunale e l'ok del piano degli espropri. La gara viene vinta da uno dei due offerenti ma per due anni non si muove niente. Così nel 2005 questo si ritira ed il terreno viene acquistato dall'altra società che versa un acconto del 30% dei 185 mila euro stabiliti. Il Comune mette a bilancio come previsione di entrata e quindi di spesa il totale della cifra. Dal notaio però ci si accorge che la terra in questione non è affatto del Comune ma dell'Asl e che dunque il vero proprietario è la regione dell'Umbria che ora, stando a quanto affermato da Biancarelli, rivuole il terreno e chiede chiarimenti sul prezzo stabilito. Il sindaco Goracci ha risposto che c'è stato un errore da parte dell'ente comunale, ma nessun illecito nelle procedure. Per quanto riguarda il resto della seduta, il secondo punto all'ordine del giorno - quello relativo alla verifica degli equilibri di bilancio - è passato con i soli voti della maggioranza. La relazione dell'assessore Ercoli ha ripercorso i progetti portati avanti in tutti i settori. Equilibrio rispettato per gli oltre 676 mila euro, 141 mila dei quali ripescati dagli avanzi di amministrazione del 2005 e 534 mila risparmiati dai servizi esternalizzati. Le opposizioni hanno invece ribadito il loro scontento per i tempi di consegna dei documenti di bilancio.