Critica all'ordinanza di divieto vendita e somministrazione alcolici, del poco preavviso, allarme per il perdurare di situazioni di difficoltà del settore ristorativo - acuite dall'ordinanza stessa - e la proposta di un tavolo di confronto con l'amministrazione comunale per trovare una soluzione condivisa,
Torna a farsi sentire a Gubbio l’associazione Host, che opera da 3 anni nel territorio eugubino, in rappresentanza della categoria degli Albergatori e Ristoratori della città: in una nota inviata al Sindaco Stirati e all'assessore al Turismo, Oderisi Nello Fiorucci, l'associazione lamenta "profondo disagio a causa dell’ordinanza n.99 del 21/05/2020, con la quale è stato disposto il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione".
Tutte le attività economiche della città ne sono risultate gravemente danneggiate, prosegue la nota, in un momento storico in cui si trovano ad affrontare una profonda depressione finanziaria.
Dopo il lungo periodo di lockdown, infatti, "si tentava di recuperare l’andamento delle singole attività e per di più, a fronte di spese sostenute preventivamente per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e per la riapertura degli stessi, non è tollerabile che un’ordinanza di questo tenore venga comunicata con meno di 24 ore di preavviso".
Pur comprendendo la necessità di evitare la propagazione di un nuovo focolaio, l'associazione ritiene "non ammissibile che attività, già gravemente compromesse, si trovino a dover ripartire con importanti limitazioni e ulteriori restrizioni, che vanno ad aggregarsi alle già assimilate direttive nazionali. La maggior parte dei ristoranti, per i quali l’apertura dell’attività era consentita, a fronte di prenotazioni confermate per il weekend si sono trovati, ad ordinanza pubblicata, a dover far fronte ad innumerevoli disdette. La clientela, ha infatti, deciso di rimandare a momenti futuri il loro ritorno alla normalità, non potendo godere in toto del servizio offerto dalle attività ristorative e soprattutto ha manifestato una paura e un’insicurezza nel tornare a frequentare questi luoghi a causa di tale ordinanza".
Alla luce di tutto questo, l'associazione richiede, in vista dei prossimi fine settimana, "che non vengano adottati provvedimenti così limitativi e penalizzanti per evitare che ci sia un effetto a cascata nella crisi economica di molti più comparti commerciali" e si rende disponibile ad aprire "un tavolo di lavoro, al fine di individuare in maniera coordinata le scelte più adeguate sia per il diritto alla salute, sia per il diritto all’iniziativa economica".
Gubbio/Gualdo Tadino
26/05/2020 16:18
Redazione