Si è dato appuntamento stamani in Piazza 40 Martiri a Gubbio il mondo dei trasporti eugubino, quello che lavora con le cementerie Barbetti e Colacem come esterno, ovvero autotrasportatori a Partita Iva, personale viaggiante delle imprese appartenti ai gruppi cementieri, ma anche la filiera collegata.
Tutti preoccupati per il futuro del cemento a Gubbio che rappresenta il 30 % del Pil locale, ma su cui pende la spada di Damocle dell'abbattimento di emissione di CO2 richiesto dall'Europa. Davanti allo stallo della Regione, che non ha ancora detto la sua in modo chiaro sull'utilizzo o meno di un combustibile alternativo al pet-coke come il CSS, e alla posizione dell'amministrazione comunale Gubbio che si è detta contraria su tale utilizzo, il mondo dei trasporti ha manifestato per rendere noti i disagi creati dal blocco della produzione ai forni di Ghigiano e i timori per uno scenario futuro che potrebbe essere ben peggiore.
"Il timore è che questo stallo alla lunga possa portare alla delocalizzazione della produzione - ha affermato Fabio Martinelli, titolare di un'impresa di trasporto - con la conseguenza che molti di noi perderanno una fetta importante del loro lavoro".
I cartelli portati in piazza hanno lanciato messaggi chiari in primis al Comune di Gubbio e all'amministrazione comunale, chiedendo concretezza e risposte senza pregiudizi.
Domani si riunirà il consiglio comunale che nel pomeriggio si troverà ad affrontare come ultimo punto all'ordine del giorno proprio una mozione del Pd che chiede di superare la fase di immobilismo istituzionale sul tema del futuro del settore cemento.
"Avremmo voluto vedere oggi qui il sindaco o una rappresentanza della giunta - ha affermato Marco Grilli della Rsu di Ghigiano - Qui tra cittadini che manifestano pacificamente invece di andare in piena pandemia a manifestare con il comitato No Css ".
( ndr . immagini e interviste nel tg di TRG stasera ore 19.30 replica 20.20 )
Gubbio/Gualdo Tadino
02/11/2021 15:01
Redazione