Targhette arrugginite, nomi illeggibili, su alcuni tronchi addirittura del tutto mancanti. Il ricordo e l’omaggio della città e delle istituzioni agli eugubini caduti durante la I guerra mondiale è sempre più nel degrado. La ricorrenza ormai vicina del 4 novembre offre un’occasione in più per una riflessione sullo stato di conservazione delle targhe sugli alberi di quello che, dal 1924, è il Viale della Rimembranza. Nel 2003, in occasione del quarantesimo della sua fondazione, la sezione eugubina del Rotary ha voluto rinnovare il ricordo delle vittime di uno dei momenti più critici della storia dell'uomo, la guerra, curando il progetto e l'apposizione di un monumento ai Caduti, ad opera dello scultore Nello Bocci, lungo il Viale della Rimembranza. Tale circostanza era stata accompagnata dalla pubblicazione di un testo, a cura del Comune e del Club, in cui grazie alle ricerche di Ettore Sannipoli e Fabrizio Cece, si ripercorreva la storia del Viale, dalla sua "nascita" ai momenti in cui era stato oggetto di interessamenti di varia natura ma, soprattutto, si ricostruivano le memorie relative a tutti i 772 eugubini caduti in guerra, non solo ai 402 ricordati nel Viale. L'ultimo intervento pubblico di rilievo sul Viale risale al 1967, anno in cui si decise di eliminare i sostegni in ferro delle targhe, di restaurarle e curvarle in modo da fissare ogni targa direttamente sulla pianta. La felice scelta di commemorare questi Caduti con un nuovo monumento non dovrebbe giustificare la fine della cura di quelle targhette, la cui presenza spiega da sola a chi lo percorre il nome e il significato del Viale. Ormai cronologicamente lontano il ricordo più privato, familiare, intimo, deve forse essere la memoria sociale, collettiva, a farsi carico di mantenere vivo il ricordo di questi Caduti, come quello delle vittime di ogni guerra, di ogni forma di odio o semplicemente dell'indifferenza.