Gubbio: troppi ritardi per la palestra di San Marco

La palestra di San Marco torna davvero a far discutere con l'interpellanza del consigliere comunale Alessandro Brunetti di Sinistra Unita avente per oggetto la verifica dello stato dei lavori e le prospettive future della palestra della fraz. San Marco. La vicenda tutta eugubina affonda le sue radici nel lontano 1993-94, quando viene firmata una convenzione tra il Comune di Gubbio e l'Associazione San Marco che così ottiene la gestione del futuro impianto per venticinque anni. Passano pochi mesi soltanto ed ecco arrivare come manna dal cielo i primi finanziamenti, 600 milioni di vecchie lire suddivisi in tre trance da 200 milioni l'una. Nel 1999 viene completato il primo stralcio del progetto iniziale con la costruzione del capannone prefabbricato. I lavori sono a norma di legge, i primi 400 milioni sono stati spesi con successo e si prosegue a gonfie vele. Ma la burocrazia è sempre un' incognita in Italia e un cavillo legato all'accordo primigenio tra le parti prevede la notifica dell'ultima rata di pagamento soltanto a lavori conclusi. L'Associazione San Marco inizia ad essere in affanno, manca la liquidità , i lavori procedono a grande rilento e il cantiere viene semi abbandonato. La parola d'ordine tra gli anziani del comitato che si occupano del progetto diventa arrangiarsi. Si rivolgono per primi ai liberi professionisti del luogo , ai pensionati abili al lavoro, ai giovani e alle madri di famiglia in grado di apportare quelle competenze personali necessarie al completamento della struttura. Nel 2001 viene inoltre chiesta e ottenuta una variante al piano regolatore per la nascita di un asilo nido dirimpetto alla palestra. L'asilo nido si rivela ben presto un palliativo, poiché alla sua piena agibilità corrisponde l'immobilismo nei progressi per la realizzazione della struttura ginnica dove mancano ancora gli impianti elettrici e gli infissi. Tutto rimane fermo per cinque anni fino alla fine dell'anno 2006 quando viene approntato il pavimento in quarzo. Nei giorni scorsi indiscrezioni hanno rivelato la necessità di un nuovo accordo a breve fra le parti per la rifinitura degli impianti base. Per il momento l'unica cosa certa è la nascita di una rete di solidarietà con alcune tra le principali imprese eugubine del settore pronte ad intervenire anticipando i lavori senza troppo gravare economicamente sulle residue finanze del comitato locale.