I ricordi della Festa dei Ceri nell'anno del sisma (1984): stasera ne "L'Attesa" (ore 21.20 su TRG)

Il suono del Campanone, sinonimo di risveglio. Non è una semplice metafora. Lo sanno gli eugubini che il 1 maggio di 25 anni fa, a sole 48 ore dal sisma che colpì l’intero comprensorio – provocando molti danni materiali e fortunatamente nessuna vittima – risentendo le note della campana civica di Palazzo dei Consoli ebbero come un sussulto, sintomo della voglia di reagire alla calamità. A 25 anni di distanza il Campanone, nella sonata tradizionale di Pasqua, ha assunto un significato speciale. Sia nel ricordo del sisma, sia per il legame del Campanone con L’Aquila: era infatti aquilano quel Giovan Battista Donati che nel 1769 si occupò di fondere quella che sarebbe diventata la campana per eccellenza della comunità eugubina. A ricordare questo legame è Loris Ghigi, della Compagnia dei Campanari, in un’intervista che andrà in onda stasera (ore 21.20) su TRG nella seconda puntata de “L’Attesa” (replica domani venerdì ore 14.45 e domenica ore 12) la trasmissione a cura di Giacomo Marinelli Andreoli, dedicata alla lunga vigilia della Festa dei Ceri. Sarà ricordata l’edizione del 1984 che si svolse ad appena due settimane dal sisma del 29 aprile. Tra le interviste anche quella dell’allora sindaco, Sanio Panfili, che ricorda i retroscena della decisione di far svolgere ugualmente la Festa dei Ceri. Nella puntata odierna anche l’intervista al capodieci 2009 di Sant’Ubaldo, Luca Faccenda (insieme a numerosi ceraioli della manicchia di San Martino) e per la rubrica “Io C’ero” i ricordi di Ermete Bedini, storico capodieci santantoniaro. Inoltre la nuova rubrica "Tavola bona" dedicata agli antichi menù, in collaborazione con l'Accademia della Cucina, e un'intervista al presidente dell'Associazione "Maggio Eugubino", Lupini, sulle novità dell'imbandieramento cittadino. Appuntamento a domani sera ore 21.20 con "L'Attesa".