“La Provincia di Perugia ospita, nel proprio cortile, il Memoriale ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, in forma di pietre in marmo bianco di Carrara, collocate sui muri e sulle colonne del porticato, recanti i nomi dei cittadini umbri che perirono nel conflitto, comune per comune. Un patrimonio di enorme valore che non può certo essere
confinato nell'alveo della pura e semplice musealità, ma che parla ancora all'oggi, ad una realtà contemporanea tragicamente segnata, a 100 anni di distanza, da innumerevoli e sanguinosi conflitti in tutto il pianeta”.
Lo afferma il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro), che in proposito ha inviato una lettera al presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, suggerendo di “riprodurre le lapidi stesse senza deteriorarle e senza metterne in pericolo l'integrità, rendendole accessibili, nella loro pregnanza civile e storica, a tutta la collettività nei territori di riferimento, in ogni comune della nostra provincia”.
“Ferma restando la naturale e giusta collocazione delle lapidi originali nella cornice degli edifici di pertinenza della Provincia di Perugia – spiega Goracci - credo che vadano però studiate e approfondite modalità corrette e sicure dal punto di vista logistico. La memoria storica è e deve essere elemento fondativo di una comunità, riferimento primario per il suo essere ed il suo agire nei vari domini della vita associata. In questo senso, la mia richiesta intende coinvolgere anche le scuole, i centri culturali e il mondo dell'associazionismo, grazia al ruolo di Ente di area vasta qual è la
Provincia. Diversi miei concittadini e conoscenti di altri comuni,
discendenti o parenti di caduti i cui nomi sono istoriati sulle lapidi, manifestano vivo interesse per la proposta e se ne stanno anzi facendo promotori. Sono anche a conoscenza – continua il consigliere regionale - del fatto che, in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, lo staff 'Pietre della Memoria' sta procedendo ad una ricognizione e ad un censimento completo delle testimonianze del complesso provinciale. In questo quadro, da quanto si sa, le lapidi in questione verranno arricchite di foto e iscrizioni varie. Quale migliore occasione, dunque, per pensare anche ad un possibile progetto di riproduzione delle lapidi che coinvolga e leghi i vari territori? Di certo esso darebbe ancor più lustro a certe date, a certe commemorazioni, che debbono sempre rifuggire dal rischio dell'oleografia e della retorica celebrativa, per essere invece parti integranti della nostra identità, della nostra viva memoria e di quello che deve essere il nostro impegno per la pace, la reciproca comprensione tra i popoli , l'affermazione di una cultura del confronto e non dello scontro”.
Gubbio/Gualdo Tadino
24/11/2014 12:12
Redazione