Il Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino, è stato in questi giorni ospite d’onore in Belgio, nella città della Louviere, in occasione del tradizionale appuntamento organizzato dall’Arulef, l’Associazione Regionale Lavoratori e Famiglie, che ogni anno riunisce la collettività di origine umbra presente nel territorio. E' stato ufficialmente presentato da Alberto Sorbini, antropologo culturale e responsabile scientifico del Museo, il V° volume della collana I quaderni del Museo dell’Emigrazione, “Gli italiani del Belgio. Storia e storie di due secoli di migrazioni”, Editoriale Umbra, alla presenza di Anne Morelli, autrice del volume e massima esperta d’emigrazione italiana in Belgio. Nel libro la Morelli racconta la necessità del governo belga dopo la Liberazione, di ricostruire l’industria del paese attraverso “la battaglia del carbone”, reclutando numerosa mano d’opera straniera. Moltissimi italiani emigrarono attratti dalla possibilità di lavorare e guadagnare ma le condizioni erano veramente dure.
Il breve soggiorno è stato denso di appuntamenti, tra cui quello con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, ed è terminato, con la visita ufficiale al museo Le Bois du Cazier di Marcinelle, a sud di Charleroi, simbolo della grave tragedia mineraria dell’8 agosto 1956, dove hanno lavorato come minatori numerosi italiani ed umbri. e dove persero la vita 262 uomini di cui 136 italiani a seguito di un drammatico incendio.
Il Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino ha già previsto per l’occasione del prossimo cinquantenario dalla tragedia, dell’8 agosto 2006, una serie d’incontri tematici e proiezioni video legati alla commemorazione dell’evento. Inoltre, per gli insegnanti che lo richiederanno, sono stati attivati per tutto l’arco dell’anno dei laboratori didattici di approfondimento presso la Mediateca della struttura museale su “Marcinelle, il carbone che uccide” e l’emigrazione italiana in Belgio.
02/11/2005 16:46
Redazione