Il perugino Leonardo Cenci sarà il primo italiano al mondo a prendere parte ad una maratona con un cancro in atto. La sua impresa ha avuto solo un altro precedente: quello di Fred Lebow, fondatore della maratona di New York, che la corse nel 1992 con un tumore al cervello (gli fu diagnosticato nei primi mesi del 1990) concludendola in 5 ore e 32 minuti. Ed anche Leonardo si cimenterà nella più famosa competizione podistica del mondo, la stessa che stava preparando nel 2012, quando scoprì di avere un cancro al polmone e pochi mesi di vita. Il suo gesto vuole trasmettere un messaggio chiaro e forte di speranza, vuole dimostrare che anche chi ha un cancro in atto può vivere una vita dignitosa. Ma questo non è l'unico sogno che Leonardo sta concretizzando. L'Unione Europea ha deciso di finanziare gli "Oncology Games", un progetto ideato da Cenci, presentato dal Tucep (Tiber Umbria Comett Education Programme) e che vede il sostegno del CONI e di “Avanti Tutta”, l'associazione che lo stesso perugino ha fondato nel 2013 per dare dignità ai malati di cancro e per promuovere un sano e corretto stile di vita. Di questo si è parlato durante la conferenza stampa, dal titolo "Qual è il confine tra malattia e sport? Il progetto e la sfida di Leonardo Cenci", in programma giovedì 27 ottobre alle ore 12 presso la sede del CONI, largo Lauro de Bosis 15 a Roma. Prima dell'inizio degli interventi è stato proiettato il video del perugino Gabriele Pampanelli e poi è stata data la parola al padrone di casa, il Presidente Giovanni Malagò. “Credo che l’incontro con Leonardo sia avvenuto grazie all’approccio personale e culturale che ho nei confronti del mondo che cerco di rappresentare quotidianamente. La sua è una storia incredibile, per questo ritengo che il progetto legato agli Oncology Games rappresenti un traguardo e un nuovo punto di partenza per lanciare un messaggio di grande significato sociale legato agli straordinari benefici derivanti dalla pratica sportiva. E’ davvero nobile che alcuni sponsor del CONI come UnipolSai Assicurazioni, Kinder + Sport e Armani abbiano offerto un contributo importante per questa causa, perché Leo – anche se non è atleta olimpico – è uno di noi. Mi ricorda Bebe Vio. Non li ho mai visti una volta senza il sorriso. Nel 2012 l’uragano Sandy gli impedì di correre la maratona, stavolta sarà lui a vincere: l’uragano Leo”. Il perugino Leonardo Cenci sarà il primo italiano al mondo a prendere parte ad una maratona con un cancro in atto. La sua impresa ha avuto solo un altro precedente: quello di Fred Lebow, fondatore della maratona di New York, che la corse nel 1992 con un tumore al cervello (gli fu diagnosticato nei primi mesi del 1990) concludendola in 5 ore e 32 minuti. Ed anche Leonardo si cimenterà nella più famosa competizione podistica del mondo, la stessa che stava preparando nel 2012, quando scoprì di avere un cancro al polmone e pochi mesi di vita. Il suo gesto vuole trasmettere un messaggio chiaro e forte di speranza, vuole dimostrare che anche chi ha un cancro in atto può vivere una vita dignitosa. Ma questo non è l'unico sogno che Leonardo sta concretizzando. L'Unione Europea ha deciso di finanziare gli "Oncology Games", un progetto ideato da Cenci, presentato dal Tucep (Tiber Umbria Comett Education Programme) e che vede il sostegno del CONI e di “Avanti Tutta”, l'associazione che lo stesso perugino ha fondato nel 2013 per dare dignità ai malati di cancro e per promuovere un sano e corretto stile di vita. Di questo si è parlato durante la conferenza stampa, dal titolo "Qual è il confine tra malattia e sport? Il progetto e la sfida di Leonardo Cenci", in programma giovedì 27 ottobre alle ore 12 presso la sede del CONI, largo Lauro de Bosis 15 a Roma. Prima dell'inizio degli interventi è stato proiettato il video del perugino Gabriele Pampanelli e poi è stata data la parola al padrone di casa, il Presidente Giovanni Malagò. “Credo che l’incontro con Leonardo sia avvenuto grazie all’approccio personale e culturale che ho nei confronti del mondo che cerco di rappresentare quotidianamente. La sua è una storia incredibile, per questo ritengo che il progetto legato agli Oncology Games rappresenti un traguardo e un nuovo punto di partenza per lanciare un messaggio di grande significato sociale legato agli straordinari benefici derivanti dalla pratica sportiva. E’ davvero nobile che alcuni sponsor del CONI come UnipolSai Assicurazioni, Kinder + Sport e Armani abbiano offerto un contributo importante per questa causa, perché Leo – anche se non è atleta olimpico – è uno di noi. Mi ricorda Bebe Vio. Non li ho mai visti una volta senza il sorriso. Nel 2012 l’uragano Sandy gli impedì di correre la maratona, stavolta sarà lui a vincere: l’uragano Leo”.
Perugia
28/10/2016 08:30
Redazione