Il‘Festival del Medioevo’ eugubino fra poche settimane giungerà alla sua quarta edizione.
Si svolgerà dal 26 al 30 settembre e avrà come tema “BARBARI. LA SCOPERTA DEGLI ALTRI”, di rilevanza e attualità straordinarie.
Il sindaco Filippo Mario Stirati si dice intenzionato a rilanciare ancora di più in temini di presenze, qualità degli interventi, appuntamenti originali, coinvolgimento della città, spazio mediatico su organi di comunicazione internazionali.
La formula vincente è sempre quella ideata da Federico Fioravanti, instancabile promoter e coordinatore di una macchina organizzativa complessa e articolata: raccontare, in modo chiaro e coinvolgente, i dieci secoli dell’Età di Mezzo, grazie a incontri con autori di primissimo piano e a eventi che ogni anno arricchiscono l’appuntamento.
Il sindaco sottolinea anche il forte convincimento e coinvolgimento del Comune di Gubbio, in particolare dell’assessorato alla Cultura, nel volere una manifestazione che esalta ‘Gubbio la più bella città medievale’, come si legge all’ingresso del centro storico.
In termini logistici e di sforzo è stata riservata al ‘Festival del Medioevo’ un’attenzione particolare, nonché la messa a disposizione di strutture quale la Centro Servizi e di personale.
In questa impresa molti "amici" sostengono a vario titolo il bilancio, sponsorizzando l’evento e contribuendo alla sua riuscita.
E’ un impegno economico accompagnato da una grande consapevolezza della città e delle sue varie espressioni imprenditoriali, dagli esercizi commerciali agli operatori ricettivi, per assicurare una presenza ancora più accreditata, capace di consolidare quanto ha già straordinariamente prodotto.
Stirati cita anche le parole di Benedetto Croce, a ricordare che “ogni storia è storia contemporanea" e per questo ci saranno più di 80 storici, saggisti, filosofi, scienziati, scrittori e giornalisti, che sono il "cuore" del ‘Festival del Medioevo’: rappresentano un modo di appassionare le persone alla storia, all'arte e alla cultura, ma anche alle conoscenze e alle tradizioni di molti popoli diversi, che per secoli si sono miscelate per costruire l'architettura delle nostre ideologie, idee e società, in un divenire continuo di trasformazioni.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/07/2018 16:29
Redazione