Tre presepi distinti e distanti, quasi a formare un triangolo che abbraccia la città di Gubbio, con l'obiettivo unico di raccontare la Natività. I quartieri di San Pietro e di San Martino e il santuario di Sant'Ubaldo sulla cima del monte Ingino ospitano anche quest'anno per il periodo natalizio la nascita di Cristo. Le rappresentazioni presepiali saranno ammirabili fino all'Epifania.
“Aprì loro la mente per comprendere le Scritture” è il tema della ventiduesima edizione de “Le vie del presepe” con oltre 120 statue a grandezza naturale, collocate dai volontari del quartiere in un percorso che si snoda tra i palazzi storici di San Martino, riproponendo scorci di vita medievale che convergono alla Natività. Le luci dell'Albero di Natale più grande del mondo - ormai acceso - hanno fatto da suggestivo e magico sfondo durante l'inaugurazione, nel giorno dell'Immacolata, in presenza di moltissime persone, del sindaco Filippo Stirati e del vescovo monsignore Luciano Paolucci Bedini. Anche il letto del torrente Camignano ospita scene della rappresentazione presepiale.
Da domenica si può ammirare anche il circuito di scene di antichi mestieri e di vita quotidiana tra le vie di San Pietro, realizzato da volontari e famiglie del quartiere. La Natività vivente in piazza San Pietro e scene dal vivo saranno ammirabili ancora il 26 dicembre dalle 16 quando i figuranti festeggeranno con gioia la nuova Nascita. L'inaugurazione ha riportato al pubblico il percorso dell'attesa di Maria, del censimento della nuova famiglia e la ricerca di un luogo in cui sostare. A dare il via alla manifestazione una breve cerimonia in chiesa in presenza del vescovo, del sindaco e del nuovo presidente dell'associazione Quartiere di San Pietro, Samuele Radicchi. Il corteo di figuranti ha mosso dalla chiesa, dopo la benedizione del vescovo che ha ricordato la necessità di prepararsi ad “accogliere il Natale nella vita quotidiana”, fino alla piazza e alle vie limitrofe.
Il santuario di Sant'Ubaldo sul colle eletto ospita, dalla vigilia dell'Immacolata, “Il Vangelo dei poveri” un ciclo espositivo di 8 bronzi che tocca gli elementi più cari agli eugubini, dai Ceri a Sant'Ubaldo a San Francesco e il lupo, fino alla centrale Natività. Le sculture sono opera di Luigi Rabbini, recentemente scomparso, amico di don Fausto Panfili, custode uscente della basilica. Un presepe realizzato velocemente, ma non privo di cura, dato l'imminente trasloco dei sacerdoti diocesani che tra qualche giorno lasceranno il santuario in mano a don Pietro Benozzi e don Giuseppe Ganassin della Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi.
Il passaggio di consegne avverrà il 6 gennaio alle 17 durante la Messa officiata dal vescovo.
Gubbio/Gualdo Tadino
09/12/2019 12:43
Redazione